Generalmente si intende per a. un processo fisiologico di adattamento indotto dalla continua e regolare pratica dell’esercizio fisico, mirante a conferire maggiore forza, capacità di lavoro e resistenza alla fatica (o a conservare lo stato di forma). Occorre però sottolineare, da un lato, il fatto che lo studio delle caratteristiche bioenergetiche, biomeccaniche e biodinamiche delle attività sportive, associato all’arricchirsi della letteratura sul ruolo della psicologia e del sistema nervoso nelle stesse attività, ha reso più labile il confine distintivo tra a. psichico e fisico; dall’altro che nelle metodiche di a. influiscono gli aggiornamenti in campo medico-scientifico e le innovazioni tecnologiche introdotte nella pratica sportiva, che spesso arrivano a modificare, se non a stravolgere, la peculiarità del gesto tecnico e conseguentemente le necessità, quantitative e qualitative, di un lavoro a esso propedeutico.
Poiché numerose risultano le modifiche fisiche, funzionali e biochimiche che intervengono sull’organismo durante e dopo la prestazione atletica, le attuali tecniche di a., estremamente articolate in ambito sia aerobico sia anaerobico, variano non solo da sport a sport, ma anche da atleta ad atleta, in relazione al variare delle capacità organiche e pure di quelle psicologiche. Le combinazioni tra caratteristiche dell’atleta, aspettative di rendimento, metodiche di a. e varietà di criteri di classificazione, in termini medico-fisiologici, delle attività sportive, hanno dunque reso e renderanno ancor più in futuro compenetrati i relativi concetti.