Meteora ottica, costituita da cerchi, globi e archi luminosi di vario aspetto intorno al Sole o alla Luna. È dovuta a fenomeni di rifrazione e riflessione della luce che avvengono nei minuti cristalli di ghiaccio costituenti le alte nubi e dalla forma dei quali derivano le forme dell’alone. Nella forma più usuale gli a. si presentano all’osservatore (a in fig.) come circoli luminosi, leggermente iridati, con il rosso all’interno, intorno al Sole o alla Luna (c); l’uno (a. ordinario, d) ampio circa 22°, l’altro (a. straordinario, e) di circa 46°, assai meno luminoso e frequente. Ai due cerchi si accompagnano talora il cerchio parelico o il cerchio paraselenico, sorta di nastro bianco (f) parallelo all’orizzonte (b) e passante per l’astro, e dischi luminosi (g) che si formano a destra e a sinistra del Sole (pareli) o della Luna (paraseleni), alla medesima altezza dell’astro, nelle quattro intersezioni dei due a. con il cerchio parelico o paraselenico; sono da ricordare, inoltre, l’antelio (h), o pseudoelio, disco biancastro sul cerchio parelico, a 180° dal Sole, la colonna luminosa (i), verticale e passante per l’astro, e gli archi tangenti (l), che si diramano verso l’alto dai bordi inferiore e superiore dei due aloni.
Difetto che appare sulle negative fotografiche, in forma di aureola sfumata, specialmente attorno ai punti più luminosi dell’immagine (i più scuri sulla negativa); talora è sfruttato per raggiungere particolari effetti artistici. È dovuto alla riflessione, sulla faccia posteriore della lastra, dei raggi luminosi che attraversano lo strato di gelatina sensibile ( a. di riflessione), oppure a diffusione della luce in seno alla gelatina ( a. di diffusione).