La linea apparente, a forma di cerchio o di arco di cerchio, lungo la quale, in un luogo aperto e pianeggiante, il cielo sembra toccare la terra o il mare, tanto più ampia quanto maggiore è l’altitudine del luogo dal quale si osserva.
Schematizzando la Terra in una sfera, l’o. terrestre relativo a un punto P, esterno alla sfera terrestre, è (v. fig.) la circonferenza a di contatto del cono c circoscritto da P alla sfera stessa, cioè la linea che separa la parte della Terra visibile da P dalla parte invisibile, assumendo che la luce si propaghi rigorosamente in linea retta; il segmento PP′ di generatrice del cono, c, compreso fra P e a si chiama raggio d’orizzonte. In realtà la rifrazione atmosferica fa sì che il raggio d’o. aumenti (da PP′ a PP″ in fig.) e che sia effettivamente visibile una regione più ampia; si ha quindi un o. visibile (o ottico), b, più ampio del precedente: è questa la linea che, in alto mare, separa il cielo dal mare (o. marino). Il raggio d dell’o. terrestre aumenta con l’altezza h di P sulla superficie terrestre; si ha infatti, all’incirca,
,
esprimendo h e d in metri. Così, un uomo di media statura (alto 1,70 m) vede per circa 5 km all’intorno; e l’o. si estende già a circa 40 km se l’osservatore è a 100 m di quota. Se l’occhio dell’osservatore fosse sulla superficie terrestre, il predetto cono c si ridurrebbe al piano tangente ivi alla superficie medesima; tale piano prende anche il nome di o. apparente. Si chiama o. fisico la linea di confine della regione visibile da un dato luogo, quando non si prescinda dalla considerazione di eventuali ostacoli naturali. O. astronomico del punto P è il piano α passante per P e perpendicolare alla verticale v di P.
O. economico, il periodo di tempo, l’intervallo temporale considerato dall’analisi economica. La scelta dell’o. richiede un attento studio, dato che si possono considerare o. diversi a seconda dei soggetti, delle dimensioni delle imprese, o delle condizioni in cui agiscono.
In fitogeografia, suddivisione di un piano di vegetazione; i vari o. si succedono su una montagna nel senso verticale e sono caratterizzati dal predominio di uno o più specie particolari, in dipendenza di variazioni ambientali non molto profonde. Per es., nel piano alpino delle Alpi si notano diversi o., di cui il più elevato è quello delle piante nivali. Il termine si applica anche alle divisioni di qualunque vegetazione distribuita in fasce o zone.
Strato o insieme di strati distinguibili per particolari caratteristiche lito-mineralogiche, paleontologiche, giacimentologiche o, più semplicemente, cromatiche dai livelli direttamente sovrastanti o sottostanti o contigui; per es., o. marnoso verde, o. a Rudiste, o. acquifero. L’o. geologico ha in genere un limitato spessore e una notevole estensione areale. Si definisce o. stratigrafico o livello guida uno strato o un insieme di strati con caratteristiche litologiche o paleontologiche peculiari, tali da permettere la correlazione tra sezioni stratigrafiche adiacenti.
tecnica O. artificiale In marina, dispositivo di vario tipo (livella a bolla d’aria o, un tempo, vaschetta di mercurio) che, applicato a taluni sestanti nel caso in cui la linea dell’o. non sia ben visibile, fornisce una linea di riferimento orizzontale, consentendo così di misurare comunque l’altezza degli astri utili alla navigazione astronomica.
Analogamente, in topografia, superficie speculare piana e orizzontale (uno specchio solidale a un’armatura munita di viti a livella o, più semplicemente, una pozzanghera, una vaschetta con del mercurio) cui si ricorre per la verifica di strumenti a cannocchiale.
Nella navigazione aerea, strumento da cruscotto che indica l’assetto dell’aeromobile rispetto agli assi di rollio e beccheggio, detto anche indicatore di assetto o attitude horizon.