Nello zoroastrismo sono le potenze divine (in avestico «i santi immortali») direttamente subordinate alla suprema e unica divinità Ahura Mazdā e a questa intimamente associate nella custodia e nel reggimento della creazione contro le potenze del male, nel quadro del dramma dualistico che caratterizza questa religione. Nelle Gāthā, la parte più antica delle scritture sacre zoroastriane (➔ Avesta), gli A. compaiono individualmente, senza essere ancora raccolti sotto il loro nome collettivo che si presenta solo nella parte successiva dello Yasna, per poi sistemarsi organicamente in numero di sei: Vohu Manah, «il buon pensiero»; Asha Vahista, «l’ordine eccellente»; Khshathra Vaizya, «la sovranità desiderabile»; Spenta Ārmatay, «la pietà benedetta»: Hauvatāt, «l’integrità»; Ameretāt, «l’immortalità». Nelle fasi ulteriori dello sviluppo storico dello zoroastrismo gli A. vennero perdendo il carattere di astratte potenze divine per assumere una consistenza più concreta e individuata.