Termine utilizzato agli inizi degli anni Ottanta dal biologo E. Stoemer, e diffuso nel 2000 dal premio Nobel per la chimica P. Crutzen, per definire la fase geologica successiva all’Olocene, iniziata presumibilmente già nel 18° secolo con la rivoluzione industriale e caratterizzata dai sostanziali e permanenti mutamenti ecosistemici e geologici prodotti da fattori antropogenici, la cui incidenza configura Homo sapiens come forza geologica in grado di interferire irreversibilmente nelle dinamiche ecosistemiche del pianeta, sospingendolo oltre i suoi limiti naturali. Variabili come il potenziamento delle capacità umane di trasformazione dell’ambiente e la conseguente crescita esponenziale della popolazione mondiale hanno attivato processi quali l'espansione delle terre coltivate attraverso disboscamenti intensivi, la riduzione della biodiversità, il sovrasfruttamento degli ecosistemi acquatici e l'immissione in atmosfera di ingenti quantità di gas serra. Accolto nel linguaggio scientifico e nel lessico giornalistico e divulgativo, il termine non ha ricevuto al 2021 l’approvazione della International Union of Geological Sciences come identificativo dell’avvenuto passaggio a una nuova era geologica, individuabile attraverso il riconoscimento di un punto della sezione stratigrafica (GSSP, Global Stratotype Section and Point) considerato rappresentativo del limite tra due unità cronostratigrafiche, sebbene nel 2009 siano stati definiti i principali markers che caratterizzano l'Antropocene: tra di essi, le massicce concentrazioni di gas a effetto serra rilevabili nei carotaggi di ghiaccio e la presenza di particelle generate dalla combustione di metano, carbone e altri combustibili fossili e di residui di materiali prodotti dalle attività antropiche (segnatamente, materie plastiche, alluminio e cemento). Studi condotti dall'Anthropocene Working Group e resi noti nel 2023 al World Economic Forum di Davos hanno rilevato evidenze certe degli inizi della fase geologica nel lago Crawford (Ontario, Canada), identificato come golden spike (GSSP, Global Stratotype Section and Point, punto rappresentativo del limite tra due unità cronostratigrafiche) in cui sono stati individuati molteplici marcatori di attività umane la cui accelerazione si sarebbe verificata a partire dal 1950, data proposta come convenzionale per fissare gli inizi dell'Antropocene.
Crawford Lake.