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beghine

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Pie donne nubili o vedove che vivono in luoghi chiusi ( beghinaggi), o in case comuni o sole o in piccoli gruppi di due o tre. Non sono vere e proprie religiose in quanto pronunciano, temporaneamente, soltanto i voti di ubbidienza e castità.

L’etimologia del nome è incerta. Alcuni ritengono che derivi dal soprannome li bèges («il balbuziente») di Lamberto di Liegi, che le avrebbe fondate o almeno organizzate. Secondo altri deriverebbe da un verbo beggen (cfr. ingl. to beg) «pregare» e insieme «mendicare», o dal francese antico bege (mod. beige), ossia dai ‘panni bigi’ di rozza lana di cui si vestivano. Inizialmente rappresentarono uno dei molti gruppi di laiche, animate da fervido spirito religioso e desiderose di riforme della Chiesa, che sorsero, con carattere più o meno eterodosso, nel 12° secolo. Alquanto più tardi nacquero affini associazioni maschili. Più o meno a torto confuse con le varie sette ereticali, le b. furono proibite dal Concilio ecumenico lateranense del 1215. Tuttavia Giacomo di Vitry nel 1216 ottenne per le b. belghe un’approvazione orale da Onorio III e grazie a questa i beghinaggi si diffusero in Francia, protetti da s. Luigi IX, e nella regione renana, a Strasburgo e Colonia, nonché nei Paesi Bassi. Alla fioritura nel 13° sec. corrispose un movimento mistico notevole, che in qualche gruppo, specie maschile, finì però per confluire in movimenti eterodossi (amalriciani, fratelli del Libero Spirito ecc.). Dopo un periodo di oscurità, una nuova fioritura si ebbe nel 17° secolo. Le soppressioni della Rivoluzione francese lasciarono sopravvivere alcuni beghinaggi, come quelli di Gand, Amsterdam e Anversa, e soprattutto di Bruges.

Vedi anche
Margherita Porete Mistica (n. presso Cambrai - m. Parigi 1310). Beghina, fu diffidata per le sue dottrine dal vescovo di Cambrai Guido di Colmieu, che fece anche bruciare solennemente sulla piazza di Valenciennes (1306) il suo libro Le mirouer des simples âmes anienties et qui seulement demourent en vouloir et désir d'amour ... Ruusbroec, Jan van, beato Ruusbroec ‹rü´üsbruuk› (o Ruisbroeck, o Ruysbroeck, o Rusbroeck), Jan van, beato. - Mistico fiammingo (Ruysbroeck, Bruxelles, 1293 - Groenendael 1381). Compì studî filosofici e teologici, fu ordinato prete nel 1317 e per venticinque anni fu cappellano nella chiesa di Santa Gudula a Bruxelles. Spirito ... santo Ludovico vescovo di Tolosa Figlio (n. forse Brignoles, Provenza, 1274 - m. ivi 1297) di Carlo II d'Angiò re di Sicilia, rinunciò al trono in favore del fratello ed entrò nell'ordine dei minori. Designato alla cattedra arcivescovile di Lione da Celestino V (1294), fu fatto vescovo di Tolosa da Bonifacio VIII (1296). Fu santificato ... Giovanni XXII papa Jaime Duesa (fr. Jacques Duèze, lat. Iacobus de Osa: Cahors 1245 circa - Avignone 1334), vescovo di Fréjus (1300), esperto giureconsulto, godé la protezione di Carlo II d'Angiò; cancelliere del regno di Sicilia (1308), vescovo d'Avignone (1310) e infine cardinale (1312), a Lione fu eletto pontefice (1316). ...
Categorie
  • ORDINI CONGREGAZIONI E CULTI MARGINALI in Religioni
Tag
  • RIVOLUZIONE FRANCESE
  • GIACOMO DI VITRY
  • PAESI BASSI
  • STRASBURGO
  • AMSTERDAM
Altri risultati per beghine
  • BEGHINE e BEGARDI
    Enciclopedia Italiana (1930)
    Col nome di beghine vengono designate le religiose appartenenti ad alcune congregazioni femminili e dimoranti a piccoli gruppi in luoghi appositi detti "beghinaggi" (beguinagia). Le loro origini vengono fatte generalmente risalire all'attività religiosa di un frate di Liegi, Lamberto il Balbuziente, ...
Vocabolario
beghino
beghino s. m. [dal lat. mediev. beguinus]. – 1. Nome con cui si indicarono gli appartenenti ad associazioni religiose simili a quelle delle beghine. 2. Nell’uso com., bacchettone, bigotto.
beghina
beghina s. f. [dal lat. mediev. beguina, fr. béguine, d’incerta origine]. – 1. Donna che vive in piccole comunità o anche isolate, in proprie case riunite in complessi detti beghinaggi, tra lo stato religioso e quello laico, senza una vera...
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