Settore della ricerca archeologica che si occupa dei materiali organici (umani, animali o vegetali), provenienti da scavi, deducendo informazioni e conoscenze anche da situazioni biologiche attuali, quando la ‘memoria’ biologica storica si mantiene nei geni delle popolazioni viventi. Si articola in diversi indirizzi specifici. L’ archeoantropologia (o paleoantropologia) studia i resti umani che provengono da siti archeologici e sono portatori di indizi su determinati aspetti demografici. Diversi sono i suoi campi di indagine: la paleodemografia analizza la struttura e la dinamica demografica delle popolazioni antiche; la paleonutrizione mira a ricostruire il regime alimentare di una determinata popolazione, mentre la paleopatologia ne studia le manifestazioni morbose e le condizioni igieniche; ha assunto importanza, infine, l’analisi del DNA, che permette di ricostruire la struttura genetica delle popolazioni del passato. L’ archeozoologia è lo studio dei resti faunistici, simile nei metodi a quello dei resti umani; fornisce informazioni sulle abitudini alimentari e sull’economia delle comunità umane del passato, nonché sull’uso e sulla funzione degli animali nell’alimentazione, nel lavoro e nel culto. L’ archeobotanica è lo studio dei resti vegetali; ha come oggetto di analisi reperti lignei, frutti e semi (carpologia), polline e spore (palinologia) e carbone (antracologia).