(o Columbia Britannica) Provincia federata del Canada (944.735 km2 con 4.113.487 ab. nel 2006; densità 4,3 ab./km2) sulla costa dell’Oceano Pacifico; capitale Victoria. È limitata a S dal parallelo di 49° N (frontiera con gli USA) e a N dal parallelo di 60°; a E dalla cresta delle Montagne Rocciose e dal meridiano 120° O (confine con la prov. di Alberta). A NO tra la C. e la costa dell’Oceano Pacifico si inserisce la parte più meridionale dell’Alaska. La provincia include anche le due isole di Vancouver e della Regina Carlotta. A O delle Montagne Rocciose (M. Robson, 3954 m), il rilievo si configura ad altopiano, parzialmente vulcanico, intagliato da profonde valli. I fiumi che scendono dalle Montagne Rocciose hanno in genere corsi brevi e precipiti; solo Fraser e Columbia formano sistemi fluviali notevoli.
Il clima, tendenzialmente oceanico sulla costa, è tipicamente continentale sull’altopiano: Vancouver ha in media 3 °C in gennaio e 18 °C in luglio e riceve 1400 mm di pioggia all’anno; le precipitazioni diminuiscono verso E per poi aumentare di nuovo sui versanti montuosi (oltre 2500 mm). La vegetazione della zona marittima è formata da boschi misti di conifere e latifoglie, mentre sull’altopiano prevale la prateria e sui monti la foresta di conifere.
La popolazione è concentrata per quasi il 60% nelle aree metropolitane di Vancouver e Victoria. L’agricoltura è limitata ad alcune zone; frutteti specializzati si trovano in quelle pianeggianti dei fondivalle e intorno ai laghi. Ma le risorse maggiori della C. Britannica sono le foreste (430.000 km2) e la pesca. Il legname è usato soprattutto per la fabbricazione di mobili e carta. Gli stabilimenti relativi utilizzano largamente le notevoli risorse idroelettriche della provincia, con grossi impianti specialmente nei dintorni di Victoria, di Vancouver e di Nelson. Le coste, per l’ampiezza della piattaforma sottomarina, sono tra le zone più pescose della terra, e offrono un prodotto uguale a quasi la metà del valore ittico del Canada (abbondanti soprattutto le aringhe e i salmoni). Dal sottosuolo si estraggono diversi minerali: rame, carbone (nell’isola di Vancouver), zinco, piombo, petrolio e molibdeno. L’attività secondaria, oltre all’industria del legno, conta stabilimenti metallurgici (alluminio) e alimentari. Vancouver è il terzo polo nordamericano per il cinema e la televisione (dopo Los Angeles e New York). Notevole l’apporto economico fornito dal turismo.
Scoperta da Francis Drake nel 1578-79 ed esplorata la prima volta nella parte costiera da G. Vancouver (1792-94) e all’interno da A. Mackenzie (che nel 1793 si spinse fino alle sorgenti del fiume che porta il suo nome), la regione entrò a far parte nel 1821, col nome di Nuova Caledonia, dei territori connessi per lo sfruttamento alla Hudson’s Bay Company. Nel 1849 l’isola di Vancouver fu dichiarata colonia della corona, lo stesso avvenne nel 1858, in seguito alla scoperta dell’oro e all’afflusso di minatori, per il resto della regione, che assunse il nome attuale. Le due colonie furono riunite insieme nel 1866, e dal 1871 costituiscono una provincia del Canada. Il territorio è sottoposto a un governatore-luogotenente e all’assemblea legislativa composta di 48 membri eletti ogni cinque anni.