Il più vasto oceano della Terra per superficie: si stende su un’area complessiva di 179.680.000 km2 circa, di cui fanno parte mari secondari quali il Mar di Bering a N, il Mar di Ohotsk, il Mar del Giappone, il Mar Giallo, il Mar Cinese Orientale e il Mar Cinese Meridionale, il Mar dei Coralli, tutti nella sua parte occidentale. Lungo il margine orientale non vi sono veri e propri mari interni, prescindendo dal Golfo di California. Questa condizione è conseguenza della diversa struttura delle coste nella zona occidentale e in quella orientale: nella prima vi sono moltissime articolazioni e numerose isole, cordoni di isole e arcipelaghi, mentre nella seconda lo sviluppo costiero è assai limitato, così come il numero delle isole.
Il P. è detto anche Grande Oceano, Mare del Sud, Oceano Meridionale; la denominazione di Oceano P. gli fu data da F. Magellano.
Il P. ha assunto grande valore economico-strategico a partire dall’apertura del Canale di Panama; la sua rilevanza è cresciuta dopo la Seconda guerra mondiale, sia per lo sviluppo industriale del Giappone e dell’Australia, sia per l’importanza acquisita dalla costa occidentale degli USA, come per la crescente potenza della Cina. Il traffico si svolge su numerosissime linee di navigazione marittima. In territorio cinese grandi porti sono Shanghai, Hong Kong, Canton, Nanchino, Tianjin; sulle coste giapponesi Chiba, Kobe, Nagoya, Yokohama e Osaka; nelle Filippine Manila; nell’Indocina Ho Chi-Minh e Giacarta nell’isola di Giava. Nel continente australiano si trovano Sydney e Melbourne, per nominare soltanto i maggiori; nella Nuova Zelanda Wellington. Sulla costa americana settentrionale Vancouver, San Francisco e Los Angeles. Valparaíso e Iquique, sulla costa cilena, sono notevolmente inferiori a quelli precedentemente nominati. Nelle isole dell’Oceania il più importante porto è Honolulu nelle Hawaii.
Il P. è caratterizzato dalla presenza di cordoni di isole, situati lungo le coste asiatiche, di arcipelaghi di grandi isole (arcipelago giapponese, Filippine, Indonesia) o di piccole isole (Hawaii, Marshall, Caroline, Salomone). Partendo da NO e procedendo lungo il margine continentale dell’Oceano, si trovano: il cordone delle Aleutine (che dal 1959, con l’Alaska da cui dipendono, fanno parte integrante degli USA come 49° Stato dell’Unione), tra l’Alaska e la penisola di Camciatca; tra questa e il Giappone, le Curili (Russia), che chiudono il Mar di Ohotsk; la grande isola di Sahalin (Russia) nel Mar di Ohotsk; l’arcipelago giapponese, comprendente le isole di Hokkaido, Honshu, Shikoku e Kyushu. Tra il Giappone e l’isola di Taiwan si trova il cordone delle Ryukyu, che, in amministrazione fiduciaria degli USA dal 1951, sono tornate nel 1972 al Giappone. Nel Mar Cinese Meridionale sorge l’isola cinese di Hainan. Sumatra, Giava, le isole della Sonda, una parte dell’isola di Timor (la zona orientale costituisce lo Stato di Timor orientale), Celebes, le Molucche, il Borneo sud-orientale (Kalimantan) formano uno Stato indipendente (Repubblica d’Indonesia) con capitale Giacarta nell’isola di Giava. La parte settentrionale del Borneo (Sabah, già Borneo settentrionale britannico, e Sarawak) ha aderito nel 1963 alla Federazione della grande Malesia (Malaysia), a eccezione del sultanato di Brunei, indipendente dal 1984. Stato indipendente sono anche le Filippine (Repubblica delle Filippine). Della Nuova Guinea, la parte occidentale è stata incorporata nel 1963 dall’Indonesia, di cui costituisce le province amministrative di Papua e Papua Occidentale, mentre la parte orientale forma, dal 1975, insieme all’arcipelago delle Bismarck e alle Salomone nord-occidentali, la Papua Nuova Guinea. Le Salomone, già protettorato della Gran Bretagna, sono indipendenti dal 1978; Vanuatu, già condominio anglo-francese delle Nuove Ebridi, dal 1980. Sono diventate Stati indipendenti nell’ambito del Commonwealth le Figi (1970) e le Kiribati (già isole Gilbert, 1979), ex colonie della Gran Bretagna, come pure le Tonga (1970), ex protettorato inglese; appartengono ancora alla Gran Bretagna le isole Pitcairn, Henderson, Ducie e Oeno. Dagli USA dipendono le Samoa americane, mentre le Marshall e le Caroline, che facevano parte del Trust Territory of the Pacific Islands (➔ Pacifico, Isole del), indipendenti dal 1990, hanno costituito rispettivamente la Repubblica delle isole Marshall e gli Stati federati di Micronesia. Le Marianne Settentrionali costituiscono un Commonwealth degli USA; le Hawaii dal 1959 sono il 50° Stato dell’Unione. Dalla Nuova Zelanda dipendono le Tokelau; le isole Cook e Niue, già dipendenti anch’esse dalla Nuova Zelanda, ne sono ora Stati associati, avendo ottenuto rispettivamente nel 1965 e nel 1974 l’autogoverno interno. Le Isole del Mar dei Coralli e l’Isola Norfolk appartengono all’Australia. Stati indipendenti sono le Samoa occidentali (Samoa, dal 1962) e l’isola di Nauru (dal 1968). Vari gruppi insulari sono affidati alla Francia, tra cui la Nuova Caledonia, la cosiddetta Polinesia Francese (Isole della Società, Isole Tubuai, Marchesi, Tuamotu), e le isole di Wallis e Futuna, che, rispettivamente dal 1946, dal 1957 e dal 1961, costituiscono tre Territori d’Oltremare della Repubblica Francese. In prossimità della costa americana alcune isolette appartengono al Messico (Guadalupe, Revillagigedo), altre al Cile: a questo appartiene l’Isola di Pasqua, assai lontana dalla costa cilena, e le Isole Juan Fernandez, mentre le Isole Galápagos appartengono all’Ecuador.
La salinità media superficiale del P. si aggira sul 34‰; la regione tropicale ha una salinità più elevata (> del 35‰), che a N e a S dei tropici diminuisce e scende fino al 32‰ nei mari adiacenti il continente asiatico e lungo le coste della Colombia. La temperatura, nella zona tra i due tropici, si mantiene superiore ai 25 °C e raggiunge anche i 27 °C nelle zone più prossime all’equatore. Allontanandosi dai tropici, le temperature diminuiscono e raggiungono, in prossimità dei circoli polari, valori inferiori ai −2 °C durante l’inverno e tra i 2 e i 5 °C durante l’estate. In profondità i valori sono costanti nel tempo (15 °C ai tropici e 1 °C nella zona polare antartica).
Il P. rappresenta l’oceano più antico tra quelli esistenti; la sua formazione risale o, forse, precede gli inizi del Fanerozoico. Carattere fondamentale di questo oceano è la presenza lungo i suoi margini di attive zone di subduzione situate all’interno di profonde fosse; queste ultime bordano il P. sia lungo il margine continentale dell’America Meridionale sia lungo gli archi insulari del continente asiatico. La dorsale oceanica del P. (Dorsale del P. orientale) è dislocata da numerose faglie trasformi ed è posta asimmetricamente all’interno del bacino; essa è orientata grosso modo est-ovest a S della Nuova Zelanda, piega verso N, mantenendosi con questa direzione, al largo dell’America Meridionale, e penetra infine nel continente nordamericano dal Golfo della California, dove è rigettata verso N dalla Faglia di San Andreas. La dorsale del P., a differenza di quella dell’Atlantico, è definita come una dorsale a espansione veloce che non presenta una chiara rift valley centrale; essa ha tuttavia una cresta molto estesa (ampiezza 5-20 km), anche se non particolarmente elevata (500 m ca.), che costituisce un rigonfiamento della crosta oceanica, all’interno della quale le indagini sismiche hanno evidenziato la presenza di numerose camere magmatiche. Gli archi insulari costituiscono l’altro carattere fondamentale del P. essendo distribuiti lungo il margine nord-occidentale, dalle Aleutine fino alle Kermadec; tutti gli archi insulari hanno una sviluppata attività sismica e vulcanica che è l’espressione superficiale del processo di subduzione della Zolla pacifica lungo questo margine. Tuttavia altre zolle di dimensioni più piccole fanno parte di quest’oceano: sempre nel settore occidentale abbiamo quella delle Filippine, mentre a oriente troviamo la zolla di Nazca, quella delle Cocos, la Riviera e la Juan de Fuca (fig.). Tutti i bacini retrostanti gli archi intraoceanici del P. occidentale sono considerati bacini marginali, la cui formazione sarebbe legata a processi distensivi; questi ultimi sarebbero ancora attivi in alcuni bacini e inattivi in altri. Il margine orientale del Pacifico si differenzia da quello occidentale: lungo l’America Meridionale l’arco magmatico (Ande) è situato sul continente e di fronte a esso vi è la fossa del Perù-Cile. In questa zona è presente inoltre una giunzione tripla attiva che rappresenta il punto dove si incontrano la Zolla pacifica, quella delle Cocos e quella di Nazca. Nel Golfo della California e più a N di esso la Zolla pacifica e quella dell’America Settentrionale hanno un limite dislocato da numerose faglie trasformi di piccole dimensioni; questo stesso limite lungo la costa occidentale degli USA è rappresentato dalla Faglia di San Andreas, che è molto attiva sismicamente. Sempre in questo settore una giunzione tripla segna il punto di incontro tra la Zolla pacifica, quella di Juan de Fuca e quella dell’America Settentrionale. Attualmente la zolla del Pacifico si muove verso NO, direzione media che sembra avere mantenuto per gli ultimi 40 milioni di anni. Precedentemente la direzione di movimento era all’incirca N-S (➔ hot spot).
Guerra del P. Conflitto che oppose al Cile la Bolivia e il Perù (1879-84); nacque dalla disputa tra i governi cileno e boliviano per il controllo di parte della regione costiera di Atacama, zona ricca di giacimenti di salnitro. Nel conflitto fu coinvolto anche il Perù, legato alla Bolivia da un trattato di alleanza e a sua volta preoccupato per i propri giacimenti di salnitro nelle province di Tarapacá e di Tacna-Arica. Sconfitta rapidamente la Bolivia, il Cile occupò gran parte del territorio peruviano e la stessa Lima (1881). Col trattato di Ancón (1883) il Perù cedette la provincia di Tarapacá al Cile, che acquisì anche il diritto a occupare Tacna e Arica per 10 anni, al termine dei quali un plebiscito avrebbe deciso della loro appartenenza (la questione in realtà si trascinò sino al 1929, quando il Cile ebbe Arica e il Perù riacquistò Tacna). La sconfitta costò alla Bolivia la perdita (1884) del suo unico sbocco al mare, ossia dell’intera provincia di Antofagasta.