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Polinesia

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gruppi insulari

I gruppi insulari dell’Oceano Pacifico centromeridionale, secondo la denominazione introdotta dai geografi del 19° secolo. I gruppi più occidentali formano invece la Melanesia e la Micronesia. Si sogliono comprendere nella P. gli arcipelaghi delle isole Hawaii, delle Samoa, di Tonga, dei Tokelau (3 atolli), delle Tubuai, delle Tuamotu, della Società, delle Marchesi, di Cook, di Ellice e l’Isola di Pasqua. La superficie complessiva di tali isole è quasi irrilevante (26.000 km2 ca.), specie se confrontata all’enorme estensione della loro distribuzione nell’oceano (dall’uno all’altro tropico e oltre). Per la massima parte si tratta di isole di formazione vulcanica o corallina.

Popolazione

Più che un significato geografico, il termine P. ha un significato etnologico, e da questo punto di vista si estende a comprendere anche la Nuova Zelanda, i cui abitatori Maori appartengono appunto al gruppo cosiddetto polinesiano. Con l’eccezione della Nuova Zelanda, delle Hawaii, di Tahiti e delle Figi, gran parte delle isole polinesiane è anche oggi occupata per oltre il 90% da popolazioni ‘aborigene’, discendenti di gruppi già presenti su queste terre all’epoca della scoperta e della colonizzazione europea. La forte presenza aborigena non significa che questi mondi insulari non abbiano subito influenze esterne: la cristianizzazione, la diffusione di merci, stili di vita e di consumo occidentali hanno al contrario profondamente mutato le società locali. La mobilità e la capacità di incorporare aspetti di altre culture è d’altra parte attestata già in epoca precoloniale.

L’origine dei Polinesiani è stata rintracciata in popolazioni originarie del Sud-Est asiatico (Taiwan) le quali, circa 5.000 anni fa, cominciarono un processo di espansione che le portò dapprima a ricolonizzare gran parte del mondo indonesiano e melanesiano, per poi spingersi alla conquista dell’Oceania remota. Grazie a conoscenze innovative nel campo dell’orticultura e della navigazione, gli antenati degli attuali Polinesiani furono in grado di esplorare e colonizzare tutta l’Oceania, in alcune aree millenni prima dell’arrivo degli Europei. Un rapido processo di differenziazione linguistica e culturale caratterizzò l’esodo austronesiano, anche se non pochi aspetti accomunano tuttora le lingue e le culture polinesiane.

Gli antropologi hanno ulteriormente distinto all’interno della P. alcune aree culturali: la P. occidentale (Figi, Tonga, Samoa, tra le altre), la P. orientale (Isole della Società, Marchesi, Hawaii, Nuova Zelanda), la P. intermedia (Cook, Tokelau, Tuvalu) e infine i cosiddetti Polinesiani esterni o out­liers (Tikopia, Ontong Java, Ouvéa), discendenti di popolazioni polinesiane che tornarono a occupare isole più a Occidente. Nonostante le differenze, i Polinesiani mantengono alcuni aspetti comuni: forme di organizzazione parentale e di trasmissione della terra di tipo cognatico (sia la madre sia il padre trasmettono l’appartenenza al gruppo); un particolare legame con la terra e i suoi prodotti (taro, igname, albero del pane); la rilevanza del dono e della reciprocità nello scambio; l’importanza della primogenitura e dell’anzianità relativa di individui e gruppi; forme di performance come la danza e di tecniche del corpo come il tatuaggio: quest’ultimo, severamente proibito dai missionari, è oggi oggetto di recupero così come è crescente l’interesse per le religioni precristiane (divinità, credenze, luoghi di culto quali i marae).

Da un punto di vista politico, i Polinesiani presentavano non poche differenze: sistemi caratterizzati da leader non molto dissimili dai big men dell’area melanesiana erano presenti in alcune società della P. occidentale; molto diffusi erano i chiefdoms basati su capi portatori di titoli; a Tahiti e alle Hawaii esistevano grandi regni e Tonga era un vero e proprio impero. Oggi i nuovi Stati nazionali hanno integrato al loro interno queste antiche forme politiche. La P. risulta divisa in paesi indipendenti (Samoa, Tonga, la Nuova Zelanda ecc.), postcolonie (la Polinesia Francese, Wallis e Futuna), paesi con forte autonomia, ma legati ad altri Stati (Cook e Niue con la Nuova Zelanda), Stati inclusi in Stati federali (le Hawaii sono uno degli Stati Uniti d’America). Molti Polinesiani vivono oggi in diaspora: in paesi quali Samoa, Tonga, Wallis e Futuna, la popolazione che vive all’esterno, per lo più in grandi città come Auckland, Nouméa, Honolulu, è superiore a quella che vive nelle isole di origine. Turismo, pesca e agricoltura industriale, sovvenzioni statali e fondi per la cooperazione sono oggi aspetti fondamentali dell’economia dei Polinesiani anche se l’orticoltura e la pesca tradizionale mantengono una notevole importanza in gran parte del mondo oceaniano.

P. Francese Territorio d’Oltremare della Francia (4000 km2 con 259.596 ab. nel 2007). È costituito da un centinaio di isole, per lo più assai piccole, disperse su di un’area di circa 4 milioni di km2, al centro dell’Oceano Pacifico, a E del meridiano di 158° di long. O. Si possono distinguere i quattro arcipelaghi delle Isole Marchesi, delle Isole della Società, delle Isole Australi o Tubuai e delle Isole Tuamotu e Gambier; i primi 3 hanno origine vulcanica, il quarto, invece, corallina.

La popolazione, in gran parte concentrata nelle Isole della Società e in particolare (per ca. 2/3) a Tahiti, isola che accoglie anche il capoluogo, Papeete, è costituita in maggioranza da Polinesiani, ma esistono minoranze asiatiche (Cinesi) ed europee (Francesi). Religione prevalente è la cristiana protestante, ma assai numerosi sono anche i cattolici. Le principali risorse economiche sono rappresentate dall’agricoltura (palma da cocco, canna da zucchero, cotone e vaniglia), dalla pesca (ostriche perlifere) e dal turismo. Gli esperimenti nucleari, effettuati dalla Francia a partire dal 1966 negli atolli di Mururoa e Fangataufa, sono stati definitivamente sospesi nel 1996, grazie alla grande opposizione mondiale da parte di associazioni ambientaliste e pacifiste (anche in Francia) e alle ferme prese di posizione da parte di diversi Stati, soprattutto oceaniani, tra i quali si distinse la Nuova Zelanda.

L’amministrazione è affidata a un alto commissario del governo francese e a un’assemblea territoriale di 57 membri (eletti ogni 5 anni a suffragio universale). La rappresentanza presso il Parlamento francese è costituita da 2 deputati e un senatore. La denominazione di P. fu assunta nel luglio 1957, in luogo della precedente di Stabilimenti Francesi di Oceania.

Unità monetaria è il franco CFP (franco della Comunità francese del Pacifico).

Vedi anche
Melanesia Denominazione di un gruppo di arcipelaghi dell’Oceano Pacifico, posti fra quelli della Polinesia a E, della Micronesia a N e dell’Indonesia a O, e comprendono la Nuova Guinea, l’Arcipelago di Bismarck con le Isole dell’Ammiragliato, le Salomone con le Isole di Santa Cruz, le Nuove Ebridi (Vanuatu), la ... Tokelau Gruppo di 3 atolli della Polinesia centrale, da cui trae nome una particolare forma di epidermofizia tropicale, riscontrabile soprattutto in Estremo Oriente, detta anche tinea imbricata. tatuaggio Alterazione artificiale permanente dei tessuti cutanei, diffusa presso molte popolazioni, sia in connessione con le iniziazioni puberali sia a puro fine ornamentale. antropologia Il termine t. deriva da una parola tahitiana, tatau, che significa «incidere, decorare la pelle». Da un punto di vista tipologico ... Wallis e Futuna Arcipelago dell’Oceano Pacifico meridionale, posto tra le Samoa e le Figi; comprende i gruppi delle isole Wallis (96 km2) e Horn (159 km2) e forma un Territorio d’oltremare della Francia (255 km2 con 13.445 ab. nel 2008), con capoluogo Mata-Utu (1126 ab.). Le isole principali sono Uvéa, nelle Wallis, ...
Categorie
  • ETNOLOGIA PER CONTINENTI E PAESI in Scienze demo-etno-antropologiche
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  • ISOLE DELLA SOCIETÀ
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Altri risultati per Polinesia
  • polinesiani, migrazioni dei
    Dizionario di Storia (2011)
    Ondate migratorie che raggiunsero gli arcipelaghi della Polinesia spostandosi da O a E. I migranti appartenevano alla civiltà lapita (caratterizzata da un tipo particolare di terracotta), che si era diffusa dalla Nuova Guinea in Melanesia, fino alle Isole Samoa e Tonga a E (1600-1200 a.C.). Di qui una ...
  • Polinesia
    Enciclopedia dei ragazzi (2006)
    Katia Di Tommaso Isole pacifiche e lussureggianti La Polinesia delle isole del tesoro, dei paradisi terrestri lussureggianti, delle danzatrici con le corone di fiori al suono dell’ukulele: non è più quella dei romanzi d’avventura, ma non è nemmeno troppo cambiata. Centinaia di isole lontanissime tra ...
  • POLINESIA
    Enciclopedia Italiana (1935)
    Renato BIASUTTI Carlo ERRERA Carlo TAGLIAVINI . Denominazione sorta, come Melanesia e Micronesia, nella letteratura geografica europea nella prima metà del secolo XIX, per le isole e gli arcipelaghi posti a oriente della Micronesia, della Melanesia e dell'Australia. Come gli altri due termini, ...
Vocabolario
polineṡiano
polinesiano polineṡiano agg. e s. m. (f. -a). – Appartenente o relativo alla Polinesia, denominazione complessiva dei gruppi insulari compresi nella sezione orientale dell’oceano Pacifico, a est di Melanesia e Micronesia, e appartenenti...
parèo
pareo parèo s. m. [da una voce polinesiana, attraverso il fr. paréo], invar. (pl. pop. parèi). – Indumento (maschile o femminile) tipico della Polinesia e di altre isole del Pacifico, consistente in un rettangolo di stoffa di cotone, stampato...
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