Stato insulare dell’Oceano Pacifico centro-occidentale, a N delle isole Figi.
L’arcipelago è costituito da nove atolli corallini principali (Nanumea, Nanumanga, Niutao, Nui, Vaitupu, Nukufetau, Fanafuti, Nukulaelae e Niulakita), che si allineano per 560 km tra 5° e 10° di lat. S, e da altri atolli minori. Il clima è caldo-umido con temperature medie sui 29 °C e abbondanti precipitazioni (3000 mm annui); frequenti i cicloni. La vegetazione è limitata a poche specie di alberi (palme da cocco, albero del pane).
La grande maggioranza della popolazione (97,9%) è costituita da Tuvaluani, di ceppo polinesiano; minoranze di Micronesiani (1%) ed Europei (0,5%). L’incremento demografico ancora piuttosto sostenuto (1,6% nel 2009), seppure in calo negli ultimi anni, e le scarse risorse del paese alimentano consistenti flussi migratori, diretti soprattutto verso Kiribati. Unico modesto centro urbano è la capitale, Vaiaku, sull’atollo di Fanafuti; per il resto la forma di insediamento esclusiva è costituita dal villaggio. Religione dominante è quella protestante (85,2%).
T. è uno dei paesi meno sviluppati dell’Oceania, fortemente dipendente dagli aiuti internazionali (in particolare della Gran Bretagna) e dalle rimesse degli emigrati. La crescita economica risulta seriamente compromessa dai fattori climatici avversi, dall’inadeguatezza delle infrastrutture di trasporto e comunicazione, dall’ingente debito estero e dalla dipendenza dai paesi esteri per l’acquisto di molti beni essenziali. Principale coltura è quella della palma da cocco, che alimenta l’esportazione di copra. Le altre coltivazioni (alberi da frutta tropicali, ortaggi, legumi) sono quasi esclusivamente di sussistenza. Voci importanti dell’economia sono la pesca e, soprattutto, la vendita di licenze a flotte straniere, grazie alla vasta estensione delle acque territoriali (500.000 km2). Del tutto marginale l’attività industriale, se si eccettuano piccole aziende tessili e alimentari. I maggiori proventi vengono dalle emissioni filateliche per collezionisti, sebbene dagli ultimi anni del 20° sec. questa attività stia perdendo importanza. Lo Stato è il principale datore di lavoro, poiché fornisce occupazione a oltre il 50% della popolazione attiva. Le isole dell’arcipelago sono troppo piccole, scarsamente accessibili e carenti di infrastrutture per permettere lo sviluppo di un turismo dal peso economico rilevante. Solo nel 1994, con l’impiego di capitali thailandesi, si è dato inizio all’allestimento di alcune strutture ricettive.
Protettorato britannico dalla fine del 19° sec. con il nome di TuvaluEllice Islands, nel 1916 T. ricevette lo status di colonia, unito al vicino gruppo delle Isole Gilbert; separatosi da queste ultime e assunta la de;nominazione attuale nel 1975, nel 1978 divenne indipendente nell’ambito del Commonwealth. Negli anni seguenti l’arcipelago continuò a presentare un’elevata instabilità politica, aggravata dalle difficili condizioni economiche. T. è divenuto membro dell’ONU nel 2000.