Gruppi nomadi, prevalentemente di cacciatori e raccoglitori (pigmei, boscimani, aborigeni australiani), di esigua consistenza demografica, stanziati in territori isolati e inospitali per sottrarsi al dominio dei popoli sedentari; per analogia, nelle società industriali, gruppi di zingari nomadi che, pur vivendo in simbiosi con le popolazioni locali, preferiscono lo stanziamento temporaneo.
Condizione in cui le placente sono vicine ai margini laterali dei carpelli (per es., nel legume, nell’ovario delle Gigliacee; ➔ placenta).
Metodo d’indagine teorica dei fenomeni economici basato sulla considerazione delle variazioni infinitesime subite da variabili dipendenti in corrispondenza di variazioni infinitesime delle relative variabili indipendenti; è soprattutto impiegata nello studio dell’equilibrio del consumatore, dei costi e della costituzione ottima delle imprese, della formazione del prezzo nelle varie forme di mercato.
In ottica, si dicono m. i raggi luminosi che, in relazione a un certo sistema ottico centrato, non si possono considerare come raggi parassiali (➔ parassiale).
Tutti i tipi di disturbi superficiali causati dall’ambiente, in contrapposizione alle neurosi nucleari, ancorate nella personalità e con una prognosi meno favorevole.
Sindromi che sono sulla linea di confine tra neurosi, psicopatia, psicosi, dette anche borderline o schizofrenie pseudoneurotiche; si tende a identificarle come sindromi autonome tra i decorsi schizofrenici e quelli ciclotimici.
Le distribuzioni delle frequenze di due caratteri associati, considerati separatamente; la denominazione deriva dal fatto che in una tabella nelle cui caselle siano riportate le frequenze dei due caratteri, le frequenze riguardanti le distribuzioni m. si trovano ai margini. Nell’esempio riportato in tab. le distribuzioni m. sono anche indicate come totali; così si è avuto un totale di 123 coppie di lanci con 6 ‘teste’ nel secondo lancio, dove in soli 28 tra essi si sono avute 7 teste nel primo. Più in generale, data una variabile casuale (o statistica) a n dimensioni (X1, ...., Xn), si dice distribuzione marginale la distribuzione di una variabile casuale componente a k dimensioni (k < n).