Prezzo massimo di vendita (anticamente detto meta), fissato in via amministrativa, in genere per beni di largo consumo particolarmente rilevanti dal punto di vista sociale. La pratica dei c., nota nell’antichità classica e soprattutto diffusasi nel Medioevo e nell’età moderna come strumento di politica annonaria (➔ annona), era utilizzata per lo più per disciplinare la distribuzione e il consumo delle derrate alimentari. Negli anni più recenti il c. è stato adottato prevalentemente in occasione di eventi eccezionali (guerre, carestie, periodi di alta inflazione) per evitare il rialzo eccessivo del prezzo dei beni e dei servizi di prima necessità e quindi per tutelare le componenti più povere della popolazione. L’esperienza storica e la teoria economica hanno tuttavia dimostrato che questo tipo di controllo dei prezzi ha come conseguenza la nascita del mercato nero, vale a dire di un mercato non ufficiale dove i beni calmierati sono venduti, nelle quantità domandate, a prezzi più elevati (➔ razionamento).