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Rùbbia, Carlo

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Fisico italiano (n. Gorizia 1934); dopo aver lavorato presso la Columbia University di New York (1958-59) e l'univ. La Sapienza di Roma (1960), è divenuto ricercatore al CERN di Ginevra. Dal 1971 al 1988 è stato anche prof. di fisica presso la Harvard University. Negli anni 1990-93 è stato direttore generale del CERN; nominato presidente dell'ENEA nel giugno del 1999, ha conservato l'incarico fino al 2005 proseguendo le sue ricerche, inquadrate nell'ambito del "Progetto Archimede", in Spagna. Eletto nel 2007 membro del gruppo dei consiglieri in materia di energia e cambiamenti climatici dell'Unione Europea, dal 2008 è consigliere speciale per l'energia presso la Commissione economica delle Nazioni Unite per l'America Latina (CEPAL). Nel 1984 gli è stato conferito il premio Nobel per la fisica insieme a S. van der Meer. La sua attività di ricerca si è rivolta prevalentemente allo studio sperimentale delle interazioni deboli tra particelle elementari. In particolare, R. ha indicato la via diretta per arrivare all'osservazione dei bosoni W e Z, proponendo di modificare il superprotosincrotrone del CERN in modo tale da convertirlo in un anello di collisione per protoni e antiprotoni. La conversione della macchina ha permesso di realizzare energie sufficientemente elevate per produrre particelle così massive come i bosoni intermedî (che hanno masse pari a circa 100 volte quella del protone). Attraverso lo studio di un enorme numero di collisioni protone-antiprotone si sono identificati quegli eventi rari che fornivano l'evidenza della produzione dei W e Z. Nel 1983 il gruppo di scienziati (oltre 100) della collaborazione internazionale diretta da R. è stato così in grado di annunciare l'importante scoperta che confermava definitivamente l'unificazione delle interazioni elettromagnetiche e deboli. L'attività di ricerca molto intensa ha portato R. a occuparsi anche di altri problemi, come, per es., la fusione nucleare a confinamento inerziale, lo studio dei neutrini provenienti dal Sole o da altre stelle più lontane, la verifica della stabilità del protone, la realizzazione di un nuovo tipo di reattore nucleare a fissione basato sull'impiego del torio. Uno degli esperimenti più significativi per le sue implicazioni in campo medico, avviato da R. e collaboratori nel 1996, è il TARC (transmutation by adiabatic resonance crossing), destinato alla produzione di radioisotopi per uso diagnostico e terapeutico. Il 30 agosto 2013 è stato nominato senatore a vita. Socio onorario dei Lincei (1985).

Vedi anche
Simon van der Meer Fisico e ingegnere olandese (L'Aia 1925 - Ginevra 2011); ha lavorato inizialmente presso i laboratorî di ricerca Philips e nel 1956 è entrato a far parte del CERN di Ginevra dove è rimasto fino al 1990. Premio Nobel per la fisica nel 1984, insieme con C. Rubbia, per il decisivo contributo da lui dato ... CERN Sigla di Conseil Européen pour la Recherche Nucléaire, ente internazionale istituito con convenzione firmata a Parigi il 1° luglio 1953 fra 12 Stati europei (tra cui l’Italia) allo scopo di promuovere ricerche di fisica nucleare e subnucleare. Attualmente è denominato Organisation européenne pour la ... interazioni deboli tabUno dei 4 tipi di interazioni fondamentali tra particelle elementari (forti, elettromagnetiche, d. e gravitazionali) alle quali si possono ricondurre tutti i fenomeni fisici osservati. Derivano il loro nome dall’intensità delle forze corrispondenti, di gran lunga inferiore a quella delle forze forti, ... acceleratóre di particèlle fig. 1acceleratóre di particèlle Dispositivo che imprime elevate energie cinetiche a particelle subatomiche cariche (ioni, protoni, elettroni ecc.) mediante l’azione di campi elettrostatici o elettromagnetici. Le particelle così accelerate sono generalmente inviate contro un opportuno bersaglio per ...
Categorie
  • BIOGRAFIE in Fisica
Tag
  • REATTORE NUCLEARE A FISSIONE
  • PARTICELLE ELEMENTARI
  • COLUMBIA UNIVERSITY
  • INTERAZIONI DEBOLI
  • HARVARD UNIVERSITY
Altri risultati per Rùbbia, Carlo
  • Rubbia, Carlo
    Enciclopedia dei ragazzi (2006)
    Giuditta Parolini Cacciatore di particelle Il fisico italiano Carlo Rubbia deve la propria fama alla scoperta – realizzata al CERN di Ginevra nel 1983 – delle particelle W+, W- e Z0 responsabili dell’interazione debole. Per tale scoperta ha ricevuto il premio Nobel per la Fisica nel 1984. Da sempre ...
  • Rubbia Carlo
    Dizionario delle Scienze Fisiche (1996)
    Rùbbia Carlo [STF] (n. Gorizia 1934) Fisico nel CERN di Ginevra (1960); nel 1984 ha avuto il premio Nobel per la fisica, insieme con S. van der Meer, per l'osservazione dei bosoni intermedi W e Z: v. particelle elementari: IV 481 a.
  • RUBBIA, Carlo
    Enciclopedia Italiana - V Appendice (1994)
    Marco Rossi Fisico italiano, nato a Gorizia il 31 marzo 1934. Terminato il liceo a Pisa, dopo un breve periodo di studi d'ingegneria presso il politecnico di Milano, ha frequentato la Scuola Normale Superiore ove si è laureato in fisica nel 1956. In seguito ha lavorato presso la Columbia University ...
Vocabolario
rùbbio
rubbio rùbbio (raro rùbio) s. m. [prob. dall’arabo rub῾, propr. «un quarto»] (pl. rubbî, non com. le rubbia). – 1. Antica unità di misura di capacità per aridi, usata prima dell’adozione del sistema metrico decimale nell’Italia Centrale,...
rubbo
rubbo s. m. [lo stesso etimo di rubbio]. – Antica unità di misura italiana di massa e peso, usata prima dell’adozione del sistema metrico decimale: a Milano valeva 8,170 kg, a Genova 7,919, a Piacenza 7,938, a Torino 9,222.
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