L’identificazione di interazioni diverse nell’ambito delle teorie unificate, cioè le teorie dei campi che interpretano interazioni diverse come manifestazioni differenti di una stessa interazione fondamentale. Teorie di grande u. Tentativi di ridurre tutte le interazioni (inclusa la gravitazione) a diverse manifestazioni di un’unica forza. Alcuni fatti come, per es., la diversa intensità delle forze elettromagnetiche, deboli e forti, e il comportamento molto diverso che, rispetto a esse, mostrano i quark e i leptoni, sembrano ostacolare la possibilità di unificare queste interazioni, considerandole come manifestazioni diverse di un’unica forza. L’idea alla base delle teorie di grande u., che permette di superare queste difficoltà, è che le interazioni osservate siano un’approssimazione di bassa energia di una teoria fisica che possiede una scala di energia fondamentale enormemente più grande, detta scala di grande unificazione. Il valore di questa scala dipende dal modello specifico: 1015 GeV è un ordine di grandezza tipicamente considerato; a questi valori di energia corrispondono distanze caratteristiche dell’ordine di 10–31 m e tempi cosmici, a partire dal big-bang, di circa 10–36 s. Le asimmetrie osservate tra le varie interazioni sono attribuibili all’enorme differenza fra queste scale di grandezza e i regimi esplorati nelle esperienze di laboratorio. In particolare, la diversa intensità delle interazioni fenomenologicamente osservate trova spiegazione nel fatto che le costanti di accoppiamento effettive dipendono, nel modo indicato dalle equazioni del gruppo di rinormalizzazione (➔), dalla scala di energia a cui sono misurate. Queste equazioni prevedono che, partendo dai valori determinati sperimentalmente alle energie di laboratorio (dell’ordine di 100 GeV), le intensità delle tre forze diventano tra loro simili alle energie di ordine della scala di grande u.: solo alle energie di quest’ordine, o più grandi, nelle teorie di grande u. la simmetria fondamentale tra le interazioni elettrodeboli e forti diviene manifesta e i quark e i leptoni risultano indistinguibili; alle energie più basse la simmetria risulta rotta spontaneamente (➔ simmetria), comportando la diversificazione delle interazioni e del comportamento di quark e leptoni rispetto a esse. Questa simmetria richiede che tra quark e leptoni si eserciti una nuova interazione, il cui raggio d’azione è comparabile con la distanza tipica della grande u., estremamente piccola; gli effetti corrispondenti sono perciò rilevabili solo se associati a violazioni di leggi di conservazione caratteristiche delle interazioni ordinarie. È questo il caso del numero barionico, la cui conservazione implica la stabilità del protone: le teorie di grande u. prevedono, in generale, la non conservazione del numero barionico, con conseguente decadimento del protone. Queste stesse forze potrebbero essere anche all’origine dell’asimmetria cosmica tra materia e antimateria, cui sono associate, rispettivamente, una carica barionica positiva e una negativa: secondo questa ipotesi, nell’Universo l’attuale eccesso di materia sull’antimateria ha origine negli istanti immediatamente successivi al big-bang, cioè dell’ordine della scala di tempo tipica della grande unificazione.
Nel settore industriale, l’azione che stabilisce e applica norme, in determinati campi di attività, a vantaggio di tutti gli interessati e con il loro concorso per raggiungere una maggiore economia generale tenendo conto di condizioni di produzione e di uso e di esigenze di sicurezza del produttore e del consumatore. Secondo la direttiva europea 98/34/CE del 22 giugno 1998 la norma è la specifica tecnica approvata da un organismo riconosciuto a svolgere attività normativa per applicazione ripetuta o continua, la cui osservanza non sia obbligatoria e che appartenga a una delle seguenti categorie: norma internazionale, ISO (➔), norma europea, EN, norma nazionale (➔ UNI). Le norme sono documenti che definiscono le caratteristiche (dimensionali, prestazionali, ambientali, di sicurezza, di organizzazione ecc.) di un prodotto, processo o servizio, secondo lo stato dell’arte e scaturiscono dal lavoro di esperti in Italia e nel mondo. Con riferimento a prodotti, la norma può riguardare, per es., nomenclatura, definizioni di termini, particolari costruttivi, limitazione del numero di varietà, di dimensioni, di forme, di qualità, metodi di classificazione, di definizione di classi per prodotti diversi ecc.
Produrre o usare elementi rispondenti a norme di u. consente di avere prodotti con caratteristiche di qualità precise, note e rispondenti a date esigenze, di limitare la molteplicità di tipi (con riduzione della diversità e dell’incostanza di prescrizioni), di ridurre le scorte sia del produttore sia del consumatore, di produrre meno tipi di prodotti ma più elementi di ciascun tipo (con meno tipi di macchine e minori costi di produzione). La normazione ha subito una sensibile evoluzione concettuale: l’attività di u. ha per oggetto anche la definizione dei processi, dei servizi e dei livelli di prestazione, intervenendo in tutte le fasi di vita del prodotto e nelle attività di servizio; essa definisce gli aspetti di sicurezza, organizzazione aziendale (UNI EN ISO 9000) e protezione ambientale (UNI EN ISO 14.000), tutelando persone, imprese e ambiente. A volte le pubbliche amministrazioni richiamano le norme di u. nei documenti legislativi e le trasformano in documenti cogenti.