Comune della prov. di Roma (125,6 km2 con 34.338 ab. nel 2008), situato in vista del Tirreno su uno sperone tufaceo spianato naturalmente, in modo da lasciare spazio per l’abitato, che ha forma di quadrilatero regolare. Sviluppo turistico balneare, a carattere residenziale.
L’antica Caere fu una delle 12 città della confederazione etrusca, nella quale si rifugiarono Tarquinio il Superbo e le Vestali (390 a.C.). Si sottomise a Roma nel 4° sec. a.C. e ottenne la cittadinanza senza suffragio e poi pieni diritti. Sede vescovile nel 5° sec. d.C., nell’alto Medioevo divenne il più importante borgo fortificato tra Roma e Civitavecchia (le mura furono costruite nel 12° sec.). Nel 12° sec. però quasi tutti gli abitanti l’abbandonarono, trasferendosi nell’attuale Ceri.
Caere Vetus, da cui C. risorse nel 15° sec., sotto le signorie di Bartolomeo della Rovere, degli Orsini e dei Farnese e passò ai Ruspoli, con il titolo di principato, nel 16° secolo.
Della città antica rimangono tratti delle mura, resti di templi e di un santuario dedicato a Hercle, avanzi di un edificio a pianta ellittica e di un quartiere di abitazione, resti di un teatro romano. Nel periodo di massima fioritura edilizia sorse una cintura di santuari suburbani come quello di Valle Zuccara, sede di un culto salutare legato alle acque, e quello, non anteriore al 3° sec. a.C., presso il Manganello, piccolo tempio a cella unica.
C. è però celebre per la vasta necropoli che circonda il perimetro dell’antico abitato, lungo 6 km. In essa, a più antiche tombe a pozzo e a fossa succedono (7° sec. a.C.) sepolcri a tumulo, con basamento circolare sagomato, corridoio interno con cellette laterali. Nel 7°-6° sec. a.C. i tumuli misurarono fino a 30 m di diametro; essi presentano un corridoio e vari ambienti sepolcrali scavati nel tufo, rispecchianti la pianta della casa etrusca. Nelle tombe di età ellenistica, con camere a pilastri, si trovano decorazioni in stucco riproducenti suppellettili ed elementi architettonici e figurazioni dipinte. Il Museo Nazionale Cerite conserva soprattutto i corredi delle tombe del Sorbo e della Cava della Pozzolana per la fase più antica (9°-7° sec. a.C.), della Banditaccia e del Monte Abatone per il periodo che va dal 7° al 1° sec. a.C. TAV.