chiese, basiliche, cattedrali
Gli edifici sacri dei cristiani
La chiesa (dal greco ecclesìa "assemblea") è l'edificio nel quale si svolgono le funzioni della religione cristiana e i fedeli possono recarsi per pregare. La basilica è un tipo di chiesa che deriva dalle grandi aule (o sale) coperte dei Romani, dalle quali ha ereditato la pianta longitudinale e la divisione in navate separate da file di colonne o pilastri.
La chiesa o la basilica principale di una diocesi (la città dove risiede il vescovo) è chiamata cattedrale: il nome deriva dalla cattedra, cioè il seggio riservato al vescovo, situato generalmente in fondo all'abside
I primi edifici sacri della religione cristiana furono le cosiddette domus ecclesiae, cioè abitazioni private adattate alle necessità delle funzioni religiose: già in questi piccoli edifici si può notare la distinzione tra l'ambiente destinato alla sala di riunione dei fedeli, situato nei pressi dell'entrata, e la zona in cui si celebravano le funzioni. Sotto l'imperatore Costantino il cristianesimo poté essere praticato liberamente e si iniziarono a costruire le prime grandi basiliche cristiane: S. Giovanni in Laterano, S. Maria Maggiore e S. Pietro in Vaticano.
La forma di questi edifici riprendeva quella delle basiliche dell'antica Roma, che si trovavano nei fori e che svolgevano la funzione di aule di giustizia: l'aula era di forma rettangolare con un giro di colonne interne che dividevano lo spazio centrale dalle navate laterali più basse. Nella basilica cristiana questo schema venne adattato alle funzioni religiose: l'ingresso, preceduto da portici esterni, si trovava su un lato corto del rettangolo e introduceva al vasto spazio iniziale delle navate in cui si riunivano i fedeli; la zona delle funzioni si trovava nella parte opposta, caratterizzata dall'abside semicircolare.
Nel mondo cristiano d'Oriente si sviluppò un altro importante schema di chiese: la pianta centrale con grandi coperture a cupola. Dapprima questo schema venne applicato a piccole chiese, poi, dopo il trasferimento della capitale imperiale da Roma a Bisanzio, sotto l'imperatore Giustiniano lo schema centrale venne usato per realizzare le chiese dei SS. Sergio e Bacco e la grandiosa S. Sofia, entrambe nell'attuale città di Istanbul (ex Costantinopoli e poi Bisanzio).
A differenza delle basiliche di Roma, coperte da tetti a spioventi con strutture in legno, le chiese bizantine sono dominate dalla presenza delle cupole, riccamente decorate da mosaici. La cultura bizantina influenzerà anche alcune città in territorio italiano, prima tra tutte Ravenna, dove si trova, tra le altre, la chiesa di S. Vitale.
Dopo l'anno Mille l'architettura cerca di rinnovarsi, concentrando l'attenzione sugli edifici sacri: la chiesa romanica viene costruita con lo scopo di accogliere grandi quantità di fedeli e perciò viene scelto lo schema basilicale a croce latina, cioè con l'inserimento di un corpo di fabbrica trasversale all'altezza dell'altare, chiamato transetto. Le chiese situate nei luoghi di pellegrinaggio erano dotate anche del deambulatorio, spazio semicircolare che gira attorno al coro, che permetteva di visitare tutto l'edificio percorrendo le navate laterali. Con lo sviluppo della tecnica edilizia si passò dalle coperture in legno a quelle in muratura, con volte ricurve, del tipo a botte o a crociera.
Nei secoli 13°-14°, in periodo gotico, si realizzeranno navate centrali molto alte, caratterizzate da volte a crociera con archi acuti (detti ogivali): per contenere le spinte di queste strutture, all'esterno vi era un sistema di contrafforti e archi rampanti, come si può vedere nelle grandi cattedrali francesi di Amiens, Reims e Notre-Dame a Parigi. Il sistema strutturale funzionava come un telaio metallico e per questo motivo nei muri esterni era possibile ricavare ampie aperture vetrate, al tempo stesso fonti di luce ed elementi decorativi.
Durante i secoli 15° e 16° si realizzarono molte chiese a pianta longitudinale, ma l'attenzione di alcuni architetti si rivolse nuovamente all'impianto centrale, preferendo la forma della croce greca, cioè con i bracci della croce di uguali dimensioni. Questo schema era fortemente simbolico ed era concepito utilizzando le figure geometriche semplici (quadrato e cerchio): la croce greca è infatti inscrivibile in un quadrato e all'incrocio dei bracci si poteva innalzare la cupola circolare, simbolo cosmico e divino. Uno schema di questo genere era alla base del progetto di Bramante per la nuova Basilica romana di S. Pietro, in seguito modificato.
Nella seconda metà del Cinquecento, per motivi liturgici legati alla Controriforma cattolica, si preferì abbandonare lo schema centrale e adottare l'impianto a navata unica, che permetteva a un alto numero di fedeli di seguire senza difficoltà le funzioni sacre: l'esempio più importante fu la chiesa del Gesù a Roma, dell'architetto Vignola, che farà da modello per i decenni seguenti.
La struttura delle chiese venne profondamente modificata dall'esplosione dell'arte barocca, sia dal punto di vista degli impianti planimetrici che da quello degli apparati decorativi. All'inizio del Seicento si seguì ancora lo schema della chiesa della Controriforma (il Gesù a Roma), ma con le prime opere romane di Bernini e Borromini vennero progettati nuovi spazi interni, che costituirono un'evoluzione dell'impianto centrale: a geometria esagonale nella chiesa di S. Ivo alla Sapienza del Borromini o ellittica in S. Andrea al Quirinale del Bernini. Lo spazio concavo-convesso, le decorazioni a marmi colorati o a stucchi dorati, le facciate curvilinee coinvolgono e attirano il fedele, profondamente impressionato dalla sintesi delle tre arti (pittura, scultura, architettura), che raggiunge i vertici proprio negli edifici religiosi. Uno sviluppo ulteriore si avrà con le chiese progettate da Guarino Guarini a Torino (Cappella della Sacra Sindone, S. Lorenzo), caratterizzate da cupole ad archi intrecciati, che influenzeranno l'architettura religiosa dell'Europa centrale.
Dopo il periodo neoclassico (neoclassicismo), durante il quale si riproposero le forme dei templi greci e romani adattate all'impianto basilicale, la progettazione delle chiese venne influenzata sempre più dalle nuove tecniche costruttive, come il cemento armato, che permisero agli architetti di 'inventare' forme e spazi nuovi. Specialmente nella prima metà del Novecento, tutti i più grandi architetti progettarono chiese (per esempio, Antoni Gaudí, Le Corbusier, Frank Lloyd Wright, Alvar Aalto) e ognuno interpretò il tema dello spazio sacro con estrema libertà, sia rifacendosi agli esempi del passato, sia sperimentando forme totalmente nuove.
Dal 1965 si è assistito al tentativo di seguire, in materia di spazio sacro, i principi codificati nel Concilio vaticano II: le nuove chiese non presentano più la divisione tra zona sacra e navata per i fedeli ma vengono progettate come spazi continui e unici, nei quali l'altare viene posto in posizione centrale, circondato e quasi avvolto dai banchi dei fedeli, che in questo modo partecipano più attivamente alle funzioni. Un altro importante criterio da seguire nel progetto di una chiesa dei nostri giorni è poi di dotarla di una serie di spazi e locali dove si possono svolgere attività ricreative, sociali e culturali, oltre a quelle strettamente religiose. Questi criteri dovrebbero essere validi in primo luogo per le piccole chiese parrocchiali ma anche per i grandi complessi sacri, come testimoniato dal nuovo santuario di S. Pio, ubicato nella cittadina pugliese di San Giovanni Rotondo e progettato dall'architetto Renzo Piano.