Nome di alcuni santi: 1. C. d'Alessandria. - Patriarca di Alessandria (m. Alessandria 444). Nipote del patriarca Teofilo e suo successore (412), ne continuò la politica in favore della supremazia della Chiesa di Alessandria su tutto l'Oriente, contro il patriarcato di Costantinopoli. Il suo potere si spiegò soprattutto nella lotta contro Nestorio, che riuscì a far deporre ed esiliare nel concilio di Efeso (431). C. ha importanza nella storia del dogma, per le sue definizioni dell'Incarnazione e dell'unità personale di Cristo; ma la formula "una sola natura del Verbo di Dio incarnato", coniata in funzione polemica contro il nestorianesimo, è di chiaro sapore apollinarista e tale da indurre al monofisismo. Molti scritti ci sono giunti di lui: numerose lettere e opere dottrinali, parte di una lunga confutazione del Contro i galilei di Giuliano l'Apostata, due lavori esegetici sul Pentateuco, e commenti, alcuni frammentarî, ad altri libri biblici (Isaia, profeti minori, Giovanni, ecc.). 2. C. di Costantinopoli. - Generale dei carmelitani (m. nel 1225 circa, quasi centenario). Al suo nome fu attribuito il cosiddetto Oraculum Cyrilli, della fine del sec. 13º, di tendenza gioachimita, che interessò il pensiero escatologico del tempo. 3. C. di Gerusalemme. - Padre della Chiesa (Gerusalemme tra il 313 e il 315 - ivi nel 386 o 387). Vescovo nel 348, venuto in contrasto con il vescovo ariano Acacio di Cesarea fu da questo fatto deporre nel sinodo del 357-58; ma più che da un vero contrasto teologico il dissidio fra i due fu determinato da problemi di giurisdizione (Gerusalemme contro Cesarea). C. si unì allora a un gruppo di semiariani (l'allontanamento dall'arianesimo coincideva con l'avvicinamento "politico" a Roma), e poté tornare nella sua sede col favore dell'imperatore Costanzo. Allontanato di nuovo per intervento di Acacio, tornò a Gerusalemme negli anni di Giuliano e Gioviano; fu esiliato all'avvento di Valente (378). In questi anni abbandonò le dottrine antinicene e, benché nei suoi scritti (soprattutto importanti le 24 Catechesi, istruzioni ai battezzandi e neobattezzati) non ricorra il termine "consustanziale" (gr. ὁμοούσιος), l'accettazione del dogma trinitario è evidente.