cloisonné Tecnica della decorazione a smalto. Consiste nel creare, mediante sottili nastri d’oro, argento o rame, saldati al metallo di fondo, compartimenti ( cloisons) da riempire con materiale vetrificabile. Dopo la vetrificazione, la superficie viene uguagliata e lucidata e i nastri metallici vi appaiono come linee secondo il disegno preordinato. In Francia, nel 13° e nel 14° sec., fu inoltre noto un altro tipo, assai raro e difficile, di c. (detto à la pique), che si eseguiva rimuovendo, dopo la vetrificazione, il metallo di fondo in modo che lo smalto risultasse trasparente e legato dai nastri metallici come una vetrata.
Per analogia viene detto c. un procedimento a comparti usato nella ceramica (in particolare cinese e precolombiana); nella tecnica muraria, un apparato che presenta, a scopo decorativo, piccoli blocchi di pietra incorniciati da una o due file di mattoni. Si dice poi cloisonnisme un tipo di pittura caratterizzato da campiture cromatiche piatte delimitate da marcati contorni; il termine è stato usato soprattutto con riferimento all’opera di P. Gauguin e dei pittori della scuola di Pont-Aven.