Formazione richiamante più o meno la forma di una conchiglia, come la c. del padiglione auricolare e le c. nasali (dette anche turbinati).
Cavità della superficie terrestre chiusa o quasi da ogni lato; le c. possono avere origine diversissima: per sbarramento (da frane, detriti di falda, alluvioni, depositi morenici, colate vulcaniche ecc.), tettonica (fra due pieghe: per es. le c. di Terni e di Rieti), di erosione (fluviale, carsica, glaciale, marina, eolica); i polja, a cui corrispondono in Abruzzo i campi, sono c. tettoniche ulteriormente plasmate dall’erosione carsica. Spesso le c. sono occupate nel fondo da laghi.
tecnica C. di navigazione Opera idraulica attraverso la quale i natanti possono superare dislivelli esistenti lungo una via d’acqua (canale o fiume navigabile) o tra i bacini di un porto con forte escursione di marea. Si compone (v. fig.) di una lunga vasca detta camera, che ha il fondo a quota uguale a quella dell’alveo del tronco di canale a valle. Tale camera è limitata sui lati maggiori da due muri di fiancata e sui lati minori da due porte a tenuta d’acqua. Sotto la porta a monte vi è un gradino (muro di caduta), di altezza pari al dislivello tra i fondi dei due alvei. Se un natante vuole risalire dal tronco a valle dell’idrovia nel tronco a monte si esegue l’operazione della concata: l’acqua nella c. viene abbassata al livello inferiore, quindi si apre la porta a valle (portone), il natante entra nella camera e la porta a valle è richiusa; con la manovra di organi di intercettazione, si fa risalire l’acqua nella c. fino al livello del tronco superiore dell’idrovia; si può allora aprire la porta a monte (portina) e il natante esce dalla c. e prosegue il suo cammino. Manovra inversa si deve compiere per la discesa.