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Dignità e riservatezza del lavoratore

Enciclopedia on line
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Lo Statuto dei lavoratori, per quanto riguarda la dignità dignità e riservatezza del lavoratore (l. n. 300/1970), ha disciplinato l’esercizio dei poteri di controllo da parte del datore di lavoro con una serie di divieti, al fine di salvaguardare la personalità fisica e morale del dipendente (Tutela della salute. Diritto del lavoro). Sotto questo profilo, occorre ricordare in particolare il divieto di servirsi, per il controllo dell’attività lavorativa, di guardie giurate, delle quali devono essere preventivamente comunicati i nominativi e le specifiche mansioni (art. 2); il divieto di effettuare controlli a distanza sui lavoratori mediante impianti audiovisivi (art. 4); il divieto di compiere accertamenti sanitari, da parte del datore di lavoro o di un medico di sua fiducia (art. 5); il divieto di compiere visite personali di controllo sulla persona del lavoratore e sulle sue immediate pertinenze, salvo le eccezioni previste (art. 6). Gli art. 1 e 8 riconoscono inoltre al lavoratore il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero e vietano al datore di effettuare indagini sulle opinioni politiche, religiose o sindacali ai fini dell’assunzione del lavoratore stesso. La tutela della riservatezza, invece, è affidata al codice della privacy (d. legisl. 196/2003), secondo il quale il trattamento dei dati personali del lavoratore, di cui il datore venga a conoscenza nel rapporto di lavoro, deve avvenire nel rispetto della dignità e della riservatezza del soggetto; più in particolare, il datore di lavoro deve rispondere a quattro adempimenti fondamentali (art. 37-41): a) informare il lavoratore circa le finalità e il trattamento dei dati personali; b) richiedere il consenso al trattamento; c) richiedere l’autorizzazione al Garante per la privacy; d) notificare il trattamento al Garante nei casi e secondo le modalità previste.

Voci correlate

Statuto dei lavoratori

Tutela della salute. Diritto del lavoro

Vedi anche
Obbligo di fedeltà del lavoratore Obbligo di fedeltà del lavoratore In diritto, obbligo cui è tenuto il prestatore di lavoro nei confronti del proprio datore di lavoro, nell’ambito di un rapporto di lavoro subordinato (art. 1175 e 1375 c.c.). Oltre a dover eseguire la propria prestazione nel rispetto delle specifiche mansioni assegnategli, ... Statuto dei lavoratori È il nome con cui è nota la Statuto dei lavoratori n. 300/1970, contenente «norme sulla tutela della libertà e dignità dei lavoratori, della libertà sindacale e dell’attività sindacale nei luoghi di lavoro e norme sul collocamento». In materia di lavoro è, senza dubbio, la fonte normativa più importante ... Il lavoro subordinato L’art. 2094 c.c. definisce il lavoratore subordinato come colui che «si obbliga mediante retribuzione a collaborare nell’impresa, prestando il proprio lavoro intellettuale o manuale alle dipendenze e sotto la direzione dell’imprenditore». L’art. 2104, co. 2, c.c. conferma, con ulteriore forza, che il ... diritto del lavóro lavóro, diritto del Complesso delle norme dell'ordinamento giuridico che disciplinano il lavoro come fatto economico e sociale. Nel lavoro, diritto del del lavoro, diritto del rientrano anche il diritto sindacale, che disciplina il funzionamento delle associazioni sindacali nei loro rapporti con lo Stato, ...
Categorie
  • DIRITTO DEL LAVORO in Diritto
Tag
  • STATUTO DEI LAVORATORI
  • DIRITTO DEL LAVORO
Vocabolario
riservatézza
riservatezza riservatézza s. f. [der. di riservato]. – 1. Il fatto di essere riservato, discreto e controllato nell’esprimersi e nel comportarsi, come caratteristica e qualità abituale: una persona, un funzionario, un ufficio di investigazioni,...
dignità
dignita dignità s. f. [dal lat. dignĭtas -atis, der. di dignus «degno»; nel sign. 3, il termine ricalca il gr. ἀξίωμα, che aveva entrambi i sign., di «dignità» e di «assioma»]. – 1. a. Condizione di nobiltà morale in cui l’uomo è posto...
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