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Donatèllo, Donato di Niccolò di Betto Bardi detto

Enciclopedia on line
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Scultore (Firenze 1383 o 1386 - ivi 1466). Tra i protagonisti dell'umanesimo fiorentino, D. fu partecipe delle problematiche politiche e artistiche del suo tempo impegnandosi in continue sperimentazioni figurative, iconografiche e tecniche. La sua vasta produzione, nei varî materiali (pietra, marmo, legno, stucco, bronzo), elaborati dal rilievo bassissimo al tuttotondo, risponde con soluzioni originali a esigenze narrative o emblematiche, a problemi della rappresentazione dello spazio (attraverso il volume e l'azione delle figure e la padronanza della prospettiva lineare) e del rapporto scultura-architettura, in un confronto personale con la tradizione medievale e con il mondo antico che ebbe modo di approfondire anche nei soggiorni a Roma (nel primo decennio del secolo e ancora nel 1430-32). Presente nei più importanti cantieri fiorentini, in stretto rapporto con artisti quali Brunelleschi e Masaccio, stimato da umanisti, come N. Niccoli e P. Bracciolini, e personalità politiche, come Cosimo il Vecchio, D. valicò con la sua attività e la sua fama i confini della Toscana, lavorando per un decennio a Padova, mentre la sua opera fu richiesta a Venezia, a Mantova, a Ferrara e a Napoli. La sua formazione avvenne nella bottega del Ghiberti (tra il 1404 e il 1407 figura tra gli aiuti per la porta del Battistero) e nell'Opera del duomo in stretto contatto con Nanni di Banco.

Opere

Per il duomo di Firenze eseguì, in marmo, il David (1408, la statua, carica di significati simbolici e politici, fu trasportata nel 1416 nel Palazzo della Signoria; ora è al Bargello), il S. Giovanni Evangelista per la facciata (1408-15), statue di Profeti per il campanile (1423-36), una cantoria (1433-39), tutte conservate al museo dell'Opera, oltre ai disegni per una vetrata (1434) e a varî modelli. Per Orsanmichele eseguì il S. Marco (1411-15), il S. Giorgio (1415-17, ora al Bargello) con il rilievo narrativo della predella dell'edicola, e il S. Ludovico di Tolosa in bronzo dorato (1422-25, ora nel museo di S. Croce) con il tabernacolo che si riconnette alle contemporanee esperienze architettoniche brunelleschiane. Eseguì il pannello di bronzo dorato con il Banchetto di Erode (1423-27) e due figure di Virtù (1427-29) per il fonte battesimale della cattedrale di Siena dove è anche la tomba dell'arcivescovo Pecci (1426 circa). Con Michelozzo realizzò la tomba dell'antipapa Giovanni XXIII (1421-28, Firenze, Battistero), il monumento funebre del card. Brancacci in S. Angelo a Nilo di Napoli (lavorato a Pisa tra il 1426 e il 1428), con il rilievo a stiacciato dell'Assunzione; il pulpito esterno della cattedrale di Prato (1428-38; i marmi originali nel museo dell'Opera). Al 1430 si può datare il rilievo in marmo con l'Ascensione di Cristo che consegna le chiavi a s. Pietro (Londra, Victoria and Albert Mus.), forse predella dell'altare della cappella Brancacci al Carmine. Realizzata, secondo alcuni critici, dopo il soggiorno a Roma (tabernacolo ora nella Sacrestia dei Beneficiati in S. Pietro, con la Deposizione di Cristo nella tomba; tomba terragna di G. Crivelli in S. Maria in Aracoeli), l'Annunciazione Cavalcanti in S. Croce a Firenze. A Padova realizzò il monumento equestre al Gattamelata (1445-53) e l'altare della Basilica del Santo (1444-50), dalle complesse implicazioni iconografiche e stilistiche. Direttamente legate alla committenza medicea sono, prima della partenza per Padova, la decorazione della Sagrestia Vecchia di S. Lorenzo (in stucco policromo i medaglioni con gli evangelisti e storie di s. Giovanni Evangelista e i rilievi centinati con due coppie di santi delle sovrapporte, in bronzo le porte con riquadri con concitate coppie di Apostoli e Martiri; il restauro del 1984, oltre a restituire l'originale cromia degli stucchi, ha evidenziato l'estraneità della mano di D. nell'esecuzione dei ss. Cosma e Damiano) e poi le statue bronzee del David (ora al Bargello) e della Giuditta (1446-60 circa), nel 1495 poste la prima nel cortile di Palazzo Vecchio, la seconda nella piazza, e, infine, i rilievi dei pergami di San Lorenzo, commissionati forse dopo il soggiorno di D. a Siena (1457-61) e rimasti incompiuti alla sua morte, problematici per l'originale destinazione (tramezzo del coro, tomba di Cosimo) e per la presenza di aiuti. Gli interventi di restauro e i numerosi studî degli ultimi decennî hanno contribuito alla conoscenza più approfondita dell'arte di D.: la scoperta della data 1438 del ligneo Giovanni Battista dei Frari, a Venezia, ha fatto, ad esempio, rivedere la tarda datazione per la Maddalena del Battistero fiorentino.

Vedi anche
Masàccio Soprannome del pittore Tommaso di Ser Giovanni Cassai (S. Giovanni Valdarno 1401 - Roma 1428). Fin dal Quattrocento fu accostato a Filippo Brunelleschi e a Donatello, anche se più giovane di essi d'una generazione, quale iniziatore della nuova arte nel campo specifico della pittura (Alberti, Manetti, ... Michelòzzo Scultore e architetto (Firenze 1396 - ivi 1472). Collaborò coi grandi del suo tempo: con Ghiberti al S. Matteo di Orsanmichele e alla prima porta del Battistero a Firenze; con Donatello, a numerose opere, tra cui il pergamo del duomo di Prato (1425-38), il fonte battesimale di Siena (1425), i monumenti ... stiacciato Termine usato dagli artisti del Rinascimento per indicare, in scultura, quella specie di rilievo bassissimo che intende dare una riduzione in prospettiva del volume reale dei corpi, conseguendo così un valore pittorico. Usarono lo s. con grande maestria Donatello, Desiderio da Settignano, A. Rossell... prospettiva Rappresentazione degli oggetti nello spazio (nel disegno, nella pittura ma anche nella scultura in bassorilievo o altorilievo), in modo da raggiungere l’effetto della terza dimensione su una superficie bidimensionale. Arte Nella storia delle arti figurative il termine p. viene usato in modo generico ...
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  • BIOGRAFIE in Arti visive
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  • BATTISTERO FIORENTINO
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Altri risultati per Donatèllo, Donato di Niccolò di Betto Bardi detto
  • Donatello
    Enciclopedia dei ragazzi (2005)
    Manuela Gianandrea Il rinnovatore della scultura del Quattrocento Donatello è uno degli artisti più moderni del Rinascimento italiano. Dallo studio della scultura antica e attraverso la frequentazione dei maggiori maestri dell'epoca, da Ghiberti a Brunelleschi, diventò il massimo scultore della Firenze ...
  • Donatello
    Enciclopedia Dantesca (1970)
    Maurizio Bonicatti In tutte le fonti donatellesche non esiste alcun riferimento a un ritratto bronzeo di D. che possa identificarsi con il busto del Museo Nazionale di Napoli. Nella letteratura artistica relativa a Donatello non si incontra neppure in alcun luogo un'esplicita attribuzione all'artista ...
  • BARDI, Donato, detto Donatello
    Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 6 (1964)
    Horst W. Janson Nacque a Firenze nel 1386 o intorno a quell'anno (secondo la sua denuncia dei beni al catasto di Firenze del 1427 aveva allora quarant'anni; nella sua denuncia del 1433 egli afferma di avere quarantasette anni; riferimenti posteriori intorno all'anno della nascita suggeriscono una data ...
  • DONATELLO
    Enciclopedia Italiana (1932)
    Scultore. Nacque in Firenze da Niccolò di Betto di Bardo, cardatore di lana, e da madonna Orsa, quasi certamente nell'anno 1386, e in Firenze morì il 13 dicembre 1466. Nulla si sa della sua giovinezza né dei suoi primi maestri. L'affermazione del Baldinucci che egli abbia frequentata la bottega del ...
Vocabolario
nìccolo
niccolo nìccolo s. m. [alteraz. del lat. onychĭnus agg. «di onice»]. – Termine presente in vecchi cataloghi di collezioni di gemme: non ha sign. univoco, e spesso è stato usato come sinon. pop. di onice.
bètta
betta bètta s. f. [lat. scient. Betta, da una voce giavanese che significa «combattente»]. – Genere di pesci teleostei, dell’ordine perciformi, viventi nelle acque dolci della penisola malese, del Siam e delle Isole della Sonda. La specie...
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