Magistrato di Roma antica e anche di alcune città latine e volsce. Inizialmente addetti alla custodia dei templi (aedes) delle divinità plebee (Cerere, Libero e Libera), a partire dal 367 a.C. gli e. furono eretti a istituzione rappresentativa dell’intera cittadinanza. Si conservò, tuttavia, la distinzione tra e. plebei (2 membri, eletti dai concili della plebe) ed e. curuli (2 membri, eletti dai comizi tributi, che potevano essere sia patrizi sia plebei), che finirono comunque per formare un unico collegio. Privi di imperium, restavano in carica un anno; loro funzioni erano la sorveglianza sulle strade e sugli edifici, sui mercati e sui prezzi, sulle cerimonie religiose, l’organizzazione dei giochi pubblici. Per l’annona e i ludi Ceriali Cesare istituì nel 44 a.C. gli aediles ceriales. Con funzioni simili si ebbero due e. nelle colonie, mentre nei municipi essi formavano un collegio con i due magistrati supremi ed erano detti quattuorviri aedilicia potestate.
Nell’ambito dell’attività di controllo dei mercati, gli e. curuli si avvicinarono per importanza ai magistrati muniti di imperium, in quanto disponevano della coercitio, dello ius edicendi e della iurisdictio. In sostanza, per ogni controversia inerente alle negoziazioni e ai traffici praticati nel mercato il magistrato cui ci si doveva rivolgere per ottenere giustizia era l’e. curule.