Città della Germania (Assia; 64.097 ab. nel 2007). Sorta nell’8° sec. attorno all’abbazia sulla strada Magonza-Turingia, acquistò importanza commerciale nell’11° sec. con la concessione agli abati dei diritti di mercato. Fortificata ed elevata a città nel 1208, subì gli effetti destabilizzanti della Riforma e delle guerre del 17° e 18° sec.; infine fu assegnata alla Prussia (1866). Eretta in diocesi (1752), dal 1867 è sede dell’Assemblea annuale dell’episcopato tedesco.
Nell’abbazia, fondata nel 744 su terre donate da Carlomanno maestro di palazzo dei Franchi, e organizzata sul modello dei monasteri benedettini italiani, alla diretta dipendenza dalla Santa Sede, fiorì la grande scuola monastica, che specie sotto Rabano Mauro (822-42) divenne il fulcro intellettuale della Germania, con figure di spicco: Eginardo, Walafrido Strabone, Lupo Servato ecc. In età carolingia e ottoniana F. fu sia centro scrittorio legato alla scuola di corte carolingia (Adaschule) – dalla quale proviene il manoscritto De Laude S. Crucis di Rabano Mauro – sia centro d’arte cui vengono attribuite opere tra le più raffinate dell’oreficeria ottoniana (Pala d’oro di Aquisgrana). Agli abati fu concessa da Giovanni XIII (969) la primazia su tutti quelli della Germania e della Gallia, con ufficio di arcicancellieri (dal 10° sec.) e il titolo di principi dell’Impero (dal 1170): diritti sovrani e immunità accresciuti nel 13° sec. e all’origine di conflitti interni e interessi mondani che portarono al declino della vita monastica. Aperta alle idee della Riforma anche per influenza del langravio Filippo d’Assia, l’abbazia fu gravemente colpita nella guerra dei Contadini (1525); la restaurazione cattolica si impose attraverso l’azione del nunzio Carafa e la creazione di un collegio dei gesuiti. La devastazione della biblioteca abbaziale durante la guerra dei Trent’anni causò la dispersione di molti codici.
La biblioteca comunale, costituita nel 1776, conserva un celebre codice della Vulgata latina, il Fuldensis (6° sec.), con il Nuovo Testamento e la lettera apocrifa di s. Paolo ai Laodicesi.