Comune della prov. di Caltanissetta (fino al 1862, Terranova; dal 1862 al 1927, Terranova di Sicilia; 277,4 km2 con 77.175 ab. nel 2008). La città è situata a 46 m s.l.m. sopra una lunga altura prospiciente l’ampia falcatura del golfo omonimo. È circondata da una vasta pianura dove si coltivano agrumi, ortaggi, cereali e legumi. La struttura socioeconomica della città e del suo territorio subì una trasformazione radicale dopo il 1955, quando la scoperta di giacimenti petroliferi favorì la localizzazione di un grande complesso per la raffinazione. Le aspettative create dal ‘polo di sviluppo’ hanno determinato vistosi fenomeni di speculazione fondiaria, innescati dalla forte crescita demografica. L’insufficienza del greggio locale però ha costretto ad approvvigionare gli impianti petrolchimici mediante importazioni, soggette alle crisi politico-economiche del mercato internazionale, con inevitabili ripercussioni sull’occupazione.
Secondo la tradizione, G. fu fondata da coloni di Rodi e di Creta nel 688 a.C.; combattendo contro i Siculi e i Sicani, i Geloi estesero la loro occupazione nella zona circostante. Questa vasta penetrazione ebbe il suo coronamento (580), nella fondazione di Agrigento, che presto però si staccò dalla madrepatria. Primo signore di G. fu Cleandro (dal 505 circa), cui successe il fratello Ippocrate e più tardi (491, secondo altri 486) Gelone che, impadronitosi di Siracusa, vi trasferì la capitale del suo Stato e più della metà della cittadinanza di G., che riacquistò l’indipendenza nel 466. Nel 405 i Cartaginesi, nonostante l’intervento di Dionisio I di Siracusa, conquistarono la città facendone demolire le mura. Ridivenuta, sotto lo stesso Dionisio, possesso dei Siracusani, G. ricevette nuovi coloni e poté ricostruire le sue mura sotto Timoleonte (338); più tardi Agatocle se ne impadronì (312), e la tenne, salvo una breve interruzione, fino alla morte (289). Nel 282 i Mamertini la distrussero e Finzia, tiranno di Agrigento, trasferì gli abitanti nella nuova città di Finziade (280), oggi Licata. Il sito di G. rimase deserto fino al 12° sec.; nel 1230 fu fondata, da Federico II, la città attuale con il nome di Terranova.
Sulla collina che poi fu sede dell’acropoli greca, è stata messa in luce una necropoli eneolitica, che continuò nell’età del Bronzo e in epoca arcaica. Il primo secolo di vita della città greca è documentato da due edifici sacri a pianta tripartita. Le mura della città greca avevano all’incirca il tracciato di quelle medievali fatte erigere da Federico II. Si conservano rovine di templi (uno presso il fiume Maroglio; un altro dedicato ad Atena, 3° sec. a.C.; un santuario sul colle di Bitalemi). Ricco il materiale archeologico rinvenuto (ceramica d’importazione e locale, terrecotte architettoniche ecc.), in gran parte raccolto nel locale Museo Archeologico.