Regista italiano (Rodi 1941 - Roma 2010). Dopo alcune esperienze come pittore e autore di happenings, iniziò la sua attività teatrale con M. Kustermann, fondando in un ex magazzino il Teatro La Fede, che divenne uno dei punti di riferimento del teatro di ricerca detto scuola romana. Attento alle componenti figurative del linguaggio scenico, ha diretto fra l'altro: 26 opinioni su Marcel Duchamp (1968); L'imperatore della Cina di G. Ribemont Dessaigne (1969); A come Alice da L. Carroll (1970; nuova vers. 1997); Risveglio di primavera di F. Wedekind (1972); I masnadieri di F. Schiller (1976); Casa di bambola (1980); Vinzenz e l'amica di uomini importanti di R. Musil (1991); Come vi piace (1994); Il gabbiano (2000). Ha curato la regia di opere liriche di A. Schönberg, I. Stravinskij e F. Poulenc, e lungometraggi per il cinema e la televisione (Metamorfosi veneziane, 1984; Anteprima al 3º braccio, 1990). Dal 1989 alla morte è stato il direttore artistico, con Kustermann, del teatro sperimentale Del Vascello, a Roma, dove ha operato con il teatro laboratorio La fabbrica dell'attore, formatosi fin dal 1975. Tra gli altri spettacoli da lui diretti: I giorni e le notti (2001); Una festa per Boris di T. Bernhard (2002); Danno collaterale (2003); La locandiera di C. Goldoni (2006); Il giardino dei ciliegi di A. Čechov (2007); Marx a Roma di H. Zinn (2009).