papa, santo. - Karol Wojtyła (Wadowice, Cracovia, 1920 - Roma 2005). Primo papa non italiano dell’epoca moderna dopo Adriano VI (1522-23) e primo papa slavo della storia.
Nato da modesta famiglia, fu studente in lettere e, durante l’occupazione nazista della Polonia, anche operaio in una cava di pietra e poi in una fabbrica di prodotti chimici. Sacerdote dal 1946, si laureò a Roma, all’Angelicum, in teologia e quindi a Cracovia in filosofia; insegnò etica nell’università cattolica di Lublino e nella facoltà teologica di Cracovia. Vescovo ausiliare, poi arcivescovo (1964-78) di Cracovia, creato cardinale nel 1967, partecipò al concilio Vaticano II e a tutte le assemblee del sinodo dei vescovi. Eletto papa il 16 ottobre 1978, succedendo a Giovanni Paolo I, diede avvio a un’intensa attività apostolica, espressa da frequenti uscite dal Vaticano (visite a 317 delle 333 parrocchie della diocesi di Roma) e da Roma (146 viaggi in Italia e 104 nel mondo), da molti documenti (14 encicliche, la prima delle quali è la Redemptor hominis, 1979, 15 esortazioni apostoliche, 11 costituzioni apostoliche e 45 lettere apostoliche) e da cinque libri: Varcare la soglia della speranza (1994), Dono e mistero: nel cinquantesimo anniversario del mio sacerdozio (1996), Trittico romano, meditazioni in forma di poesia (2003), Alzatevi, andiamo! (2004) e Memoria e Identità (2005). Inoltre, ha proclamato 1338 beati e 482 santi; ha tenuto 9 concistori, creando 231 cardinali, e convocato 15 assemblee del sinodo dei vescovi. Il 13 maggio 1981 fu gravemente ferito in un attentato da un estremista turco, Ali Ağca, che poi volle incontrare, durante la sua vista al carcere romano di Rebibbia.
Tra i temi del pontificato spiccano la necessità di una «nuova evangelizzazione», la difesa e promozione dei diritti umani (in particolare la libertà religiosa), la tutela della vita (contro l’aborto, l’eutanasia e ogni forma di violenza), la protezione della famiglia, la pace e la giustizia sociale. Il pontificato è stato anche contrassegnato dal sostegno ad alcuni movimenti ecclesiali (tra questi, l’Opus Dei), dal rigore in campo dottrinale e disciplinare e dalla continuazione del dialogo ecumenico con le altre confessioni cristiane e le religioni non cristiane (in proposito va ricordata soprattutto la Giornata mondiale di preghiera per la pace tenutasi ad Assisi il 27 ottobre 1986 per iniziativa del papa, e alla quale hanno partecipato i rappresentanti delle Chiese cristiane e delle principali religioni). Di rilievo sono state le promulgazioni del nuovo Codex iuris canonici (1983) per la Chiesa latina e del Codex canonum ecclesiarum orientalium (1990), e la pubblicazione (1992) del Catechismo della Chiesa cattolica. Infine è da menzionare che sotto il suo pontificato è stata ristabilita la gerarchia cattolica nell’Est europeo e sono state riallacciate o instaurate relazioni diplomatiche tra la Santa Sede e i paesi dell’Europa centrale e orientale.
Alle udienze generali del mercoledì (oltre 1160) hanno partecipato più di 17 milioni di pellegrini, senza contare tutte le altre udienze speciali e le cerimonie religiose (più di 8 milioni di pellegrini solo nel corso del Grande Giubileo dell’anno 2000), nonché i milioni di fedeli incontrati durante le visite pastorali in Italia e nel mondo; numerose anche le personalità governative ricevute in udienza: 38 visite ufficiali e 738 udienze o incontri con Capi di Stato. Dopo la sua morte (2 aprile 2005), 3 milioni di persone raggiunsero Roma per rendere omaggio alla sua salma.
Beatificato da Benedetto XVI il 1° maggio 2011, è stato proclamato santo da papa Francesco il 27 aprile 2014. Festa, 22 ottobre.