Città della Scozia occidentale (632.000 ab. nel 2005; 1.530.000 nel 2007 considerando l’intera agglomerazione urbana), nell’omonimo distretto amministrativo che comprende l’area urbana. È estesa sul fiume Clyde, a breve distanza dal mare su rilievi a terrazza alti 30-60 m. La primitiva G. rimase per molti secoli un fiorente mercato agricolo dei Lowlands, ma il vero incremento della città come centro commerciale ebbe inizio solo con l’unione politica della Scozia all’Inghilterra (1707). Il centro si trasformò in uno dei più attivi empori coloniali: importazione e ridistribuzione ai mercati europei dello zucchero, del cotone, del rum e del tabacco. L’espansione urbana si spostò verso il porto e furono intrapresi grandi lavori destinati a migliorare la navigabilità della Clyde. La Clyde forma oggi un canale artificiale, profondo circa 7 m a bassa marea e oltre 10 m ad alta marea, dove attraccano anche navi di grosso tonnellaggio; nel cuore della regione industriale esso termina in un porto molto bene attrezzato, che è, per entità di traffico, al primo posto tra i porti scozzesi. Ma alla fortuna di G. hanno contribuito soprattutto i vasti giacimenti di carbone, alternati a minerali di ferro, che affiorano negli immediati dintorni. Questi giacimenti permisero la localizzazione di grandi industrie siderurgiche, cosicché ancora oggi quasi ogni ramo della metalmeccanica è rappresentato in G. e nei numerosi centri periferici (Springburn, Maryhill, Partick, Clydebank, Renfrew, Paisley, Govan, Pollokshaws, Cathcart, Rutherglen). Particolare rilevanza ha assunto la cantieristica navale, nonostante alcune crisi ricorrenti. Molto attivi sono anche i settori chimico, elettrotecnico, tessile, alimentare, cartario e conciario. Questo imponente complesso industriale ha provocato un rapido aumento demografico. Dalla fine della Seconda guerra mondiale è in atto un processo di decentramento.
La località era abitata in epoca preistorica, quando probabilmente vi era un importante centro di pescatori, come dimostra il ritrovamento di numerose canoe risalenti, almeno, all’età del Bronzo. A partire dal 6° sec. G. si sviluppò come sede vescovile, divenendo nell’Alto Medioevo il centro principale della cultura cristiana in Scozia. Favorita dalla corona, nel 12° sec. cominciò a crescere anche come centro commerciale: ebbe (1178 ca.) da Guglielmo il Leone una carta di diritti quale burgh of barony, e la concessione di un mercato. Più volte nel corso del 14° sec. la città ebbe a subire i danni delle lotte per l’indipendenza scozzese. Risorta economicamente nel 15° sec., dal 1492 (quando Innocenzo VIII l’elevò a sede arcivescovile) alla Riforma, fu la capitale di un potente principato ecclesiastico. Nel 1681 G. ottenne un’amministrazione comunale autonoma. La popolazione aveva partecipato attivamente alla lotta contro il potere episcopale ecclesiastico, combattendo anche nella battaglia di Kilsyth (1645) contro l’esercito di Carlo I re d’Inghilterra. Con l’unione alla corona inglese (1707) cessarono le lotte interne, mentre aveva inizio un nuovo sviluppo dell’economia e dell’edilizia cittadina.
La fisionomia della città vecchia, con le strette vie intorno alla cattedrale di S. Mungo (1136, ricostruita dal 1233, cripta del 13° sec.), fu interamente trasformata nel 19° sec. nel gusto eclettico e vittoriano, soprattutto per opera di A. Thompson e J.J. Burnet (unico edificio tardo medievale rimasto è il Provant’s Lorship, 1470 ca.). Grove Park e Queen’s Park sono su disegni di J. Paxton. Tra la fine del 19° sec. e l’inizio del 20°, con le realizzazioni di C.R. Mackintosh, (School of art, 1896-99 e 1906-09 ecc.), G. fu centro importante nell’elaborazione del linguaggio liberty. Edifici neogotici (Templeton’s carpet factory) e complessi industriali contribuiscono a connotare l’immagine della città nel periodo vittoriano. Dalla fine del 20° sec. le aree lungo il fiume Clyde sono state arricchite dalle realizzazioni del Glasgow science centre e dallo Scottish exhibition and conference centre, il cui Auditorium è stato progettato da N. Foster (‘Armadillo’, 2005) e dal progetto per il Museum of transport di Z. Hadid (2007).
A G. hanno sede numerosi istituti di cultura, università, musei (il Museo Hunteriano e il Museo Civico hanno raccolte di pitture tra le più importanti della Gran Bretagna), biblioteche: la Glasgow corporation public library, fondata nel 1874, la biblioteca dell’università (University Library), fondata nel 15° sec., con una collezione di più di 2000 bibbie, manoscritti e incunaboli.