Materiale ceramico a pasta dura, compatta, sonora, impermeabile, ottenuto per cottura fino a incipiente vetrificazione dell’impasto; spesso è anche ricoperto da una vetrina impermeabile. La natura dell’impasto di partenza varia in funzione del tipo e dell’impiego. Di solito si distingue: g. ordinario (o comune), g. fino, g. porcellanato, g. chimico. Il g. ordinario è quello ottenuto impastando argille plastiche refrattarie, in genere contenenti ferro, mescolate a volte con silice, calcare, feldspato, argilla cotta ecc. Se ne fabbricano recipienti per conservare sostanze alimentari, tubazioni per liquidi, mattonelle per pavimenti o per rivestimenti. Il g. fino si ottiene con impasti più puri a base di caolino, quarzo, feldspato ecc.; viene cotto a temperature un po’ più alte (1300-1400 °C); si usa per oggetti artistici, oggetti di uso domestico, piastrelle, apparecchi dell’industria elettrica, apparecchi igienico-sanitari ecc. Il g. porcellanato o fireclay, fabbricato con caolino impuro e vetrificato nella massa come la porcellana, viene usato per apparecchi igienico-sanitari dove le esigenze estetiche siano limitate e si richiedano buone proprietà di resistenza. Il g. chimico, preparato con miscele di argille refrattarie, di caolino (che conferisce plasticità), di feldspato (come fondente), di quarzo, chamotte ecc., è caratterizzato da bassa porosità e da marcata resistenza all’azione degli agenti chimici (acidi, alcali, soluzioni saline); si usa per recipienti di reazione, torri di assorbimento, filtri, condotte di scarico di gas e liquidi corrosivi ecc.