Figlio secondogenito (Harar 1892 - Addis Abeba 1975) di ras Maconnen, governatore dell'Harar e cugino di Menelik, divenuto negus dal 1928 e imperatore nel 1930, l'anno successivo proclamò una costituzione che consolidava il potere centrale, riformando l'esercito e l'amministrazione sulla base di modelli europei. Costretto all'esilio nel 1936 dalla conquista italiana di Addis Abeba, riprese il potere nel 1941 ma perse progressivamente consensi fino alla rivoluzione del 1974, che portò al suo arresto per corruzione. Morì l'anno successivo in stato di detenzione.
Ricevette al battesimo il nome di Ḫ. S. (in ge‛ez "potenza della Trinità"), ma prima di salire al trono fu chiamato familiarmente Tafarì ("che è temuto"). Dichiarato nel 1916 erede al trono e rappresentante della sovrana Zauditù, curò negli anni successivi soprattutto i rapporti con gli stati europei ottenendo nel 1923 l'ammissione dell'Etiopia nella Società delle Nazioni e firmando nel 1928 un trattato ventennale di amicizia con l'Italia. Nello stesso anno assumeva il titolo di negus e nel 1930, alla morte di Zauditù, diveniva imperatore (negusa nagast) con il nome di Ḫāyla Sellāsyē I; proclamata (1931) una costituzione che rafforzava il potere centrale, Ḫ. S. varò un codice penale e riorganizzò l'esercito e l'amministrazione ispirandosi in parte a modelli europei. Costretto all'esilio (1936) dalla conquista italiana di Addis Abeba, tornò al potere nel 1941 con l'appoggio degli Inglesi; dopo la fine della seconda guerra mondiale e l'ammissione dell'Etiopia alle Nazioni Unite in qualità di membro originario (1945), l'assegnazione dell'Eritrea, sia pure in forma federata, alla corona etiopica (1950) segnava un successo per l'imperatore. Negli anni successivi Ḫ. S., pur proseguendo un'opera di parziale modernizzazione del paese, ne mantenne le strutture semifeudali e il regime autoritario, subendo una progressiva erosione della propria base di consenso (tentativo di colpo di stato nel 1960). In politica estera stabilì relazioni privilegiate con gli Stati Uniti (ottenendone l'appoggio contro la guerriglia sviluppatasi in Eritrea dopo il 1960) e promosse una linea moderata nell'ambito dell'Organizzazione per l'unità africana (fondata ad Addis Abeba nel 1963). La rivoluzione del sett. 1974, capeggiata da militari di sinistra, portò all'arresto di Ḫ. S. accusato di corruzione e malgoverno. Morì nell'agosto dell'anno successivo in stato di detenzione.