Veicolo che, slittando su un cuscino d’aria, si sposta sul terreno o sull’acqua senza venirne a contatto. L’intuizione della possibilità di realizzare veicoli basati su tale principio e la progettazione del primo di essi sono dell’inglese C. Cockerell, il quale diede il nome sia al mezzo sia alla società che lo realizzò, la Saunders-Roe (poi Hovercraft); il primo modello sperimentale attraversò la Manica nel 1959.
Lo h. è il precursore di una classe di ‘veicoli a effetto superficie’, in cui la portanza è generata non solo dal cuscino d’aria (sostentamento aerostatico) ma anche, talvolta esclusivamente, dalla spinta che si determina a causa del moto (sostentamento dinamico). È schematicamente costituito da una piattaforma, destinata al trasporto di passeggeri e autoveicoli (carico utile), sulla quale sono sistemati l’abitacolo per il pilota, un gruppo motopropulsore per la traslazione e una soffiante per produrre il cuscino d’aria sotto la piattaforma. Il cuscino ha lo scopo di esercitare una spinta verticale verso l’alto, cioè di determinare la portanza; a seconda di come esso è ottenuto, gli h. si suddividono in due principali categorie: h. a getto periferico, nei quali l’aria compressa è eiettata verso il basso attraverso ugelli disposti al di sotto di tutto il perimetro della piattaforma (fig.), la portanza è proporzionale alla sezione totale dei getti e al quadrato della velocità di eiezione e risulta massima quando il getto è diretto obliquamente verso il centro con inclinazione di 45°; h. a getto ripartito sotto tutta la piattaforma, nei quali l’aria aspirata dalla soffiante è inviata non come getto anulare, ma come getto pieno. Entrambi i tipi di h. hanno in genere le pareti laterali inferiori di materiale flessibile denominate comunemente ‘gonne’, il cui scopo è di trattenere il cuscino d’aria, contrastandone la dispersione laterale; negli h. a getto periferico lamelle del genere sono disposte, spesso, anche sul getto. Il difficile problema della stabilità degli h. viene risolto impiegando vari dispositivi automatici di stabilizzazione.
La stazione terminale di un h. (hoverport) presenta una o due rampe che conducono da una riva a un piazzale dove il veicolo si adagia e arresta i motori.