pilotaFiamma p. Negli apparecchi di combustione, dispositivo di frequente impiego, atto ad assicurare l’accensione spontanea del combustibile e la stabilizzazione della fiamma.
pilotaImpianto p. Impianto di scala intermedia fra quelle di laboratorio e industriale che consente il reperimento di informazioni (non ottenibili da ricerca di laboratorio, modellistica matematica e tecniche di simulazione, da valutazioni ingegneristiche, economiche e di mercato preliminari) per la completa caratterizzazione del processo, la progettazione meccanica del prototipo e la produzione su scala industriale con un livello di rischio accettabile. In generale, impianto che può costituire un modello e un campo di sperimentazione.
pilotaOscillatore (o stadio) p. Per un radiotrasmettitore, oscillatore la cui tensione oscillante eccita i successivi stadi amplificatori.
Per analogia, in elettronica è detto p. il generatore o la sorgente i cui segnali vengono applicati all’ingresso di un dispositivo elettronico (per es., un amplificatore).
Nella tecnica della trasmissione telefonica a frequenze portanti, si chiama pilotafrequenza p. quella di un segnale di definite caratteristiche che viene utilizzato per scopi di regolazione o di controllo; per es., per conoscere se una via di trasmissione a più canali sia interrotta o se l’attenuazione di un certo collegamento sia entro i limiti prefissati.
In marina, sino verso la seconda metà dell’Ottocento, qualifica dell’ufficiale di bordo che aveva gli incarichi dell’attuale ufficiale di rotta. Nell’uso moderno, si dice delle persone che dimorano a terra nei luoghi di approdo o di atterraggio e che, avendo perfetta conoscenza della configurazione subacquea, delle maree, delle correnti ecc. di una zona, sono legalmente autorizzate a dirigere le manovre di entrata e di uscita dai porti, canali, o stretti nella zona stessa.
pilotaCarte del p. Carte idrografiche marine compilate e pubblicate mensilmente o trimestralmente dal Servizio idrografico degli USA, contenenti tutte le indicazioni geografiche e meteorologiche (venti, cicloni, correnti, ghiacci galleggianti, rotte consigliate ecc.) utili ai naviganti.
In aeronautica, persona abilitata e autorizzata a guidare un aeromobile. P. militare o p. civile (in particolare, p. commerciale) se appartenente all’aviazione militare o civile. Primo e secondo p. sono il comandante dell’aereo e il copilota. Il p. di linea guida aeroplani in una compagnia aerea. Il p. collaudatore è addetto al collaudo in volo di aeromobili, il p. istruttore all’istruzione di allievi piloti. In Italia l’idoneità psicofisiologica degli aspiranti p. è accertata dagli istituti medico-legali dell’Aeronautica militare e va convalidata periodicamente a seconda della licenza acquisita. Una licenza consente di pilotare aeroplani secondo le abilitazioni possedute. Le scuole di pilotaggio (Flight Training Organization) con certificazione europea JAR-FCL (Joint Aviation Requirements - Flight Crew Licencing) riconosciute dall’ENAC rilasciano la licenza di p. privato, la licenza di p. commerciale e la licenza di p. di linea.
È detto pilotap. automatico, o pilotaautopilota, il sistema elettronico che stabilizza automaticamente l’assetto del velivolo e ne controlla il volo, collegato ai flight control systems FCS. I moderni dispositivi sono digitali e provvisti di sistema di autodiagnosi. Negli aerei civili il p. automatico è inserito nel sistema FMS e può effettuare l’intero volo dal decollo all’atterraggio; esso è sensibile ai disturbi indotti da dispositivi elettronici azionati dai passeggeri il cui uso è vietato a bordo durante il volo. Negli aerei militari, specie i caccia monoposto, il p. automatico è il tramite fra p. umano e sistemi d’arma; sono stati sperimentati comandi e avvertimenti a voce al p. automatico. Il p. automatico è in uso anche negli elicotteri, mantenuti in volo stazionario sopra un determinato punto anche in presenza di vento a raffiche, per es. quando si debbono issare a bordo dei naufraghi con il verricello. Il p. automatico è obbligatoriamente inserito in condizioni incompatibili con i tempi di reazione del p. umano, per es. in missioni di attacco al suolo o in atterraggio con scarsissima visibilità; esso è comunque insostituibile per il monitoraggio dei sistemi di bordo (il passaggio al pilotaggio manuale, ogni volta che il p. umano lo richieda, deve essere rapido), mentre l’automatismo impedisce le conseguenze di eventuali errori, diminuisce il carico di lavoro, fornisce informazioni e ausilio nelle scelte. L’evolversi dei giroscopi, in particolare laser, e l’impiego di microprocessori e software sempre più perfezionati hanno portato a notevoli sviluppi del p. automatico, grazie al suo utilizzo in campo astronautico (dove le manovre sono automatizzate, compreso rientro in atmosfera e atterraggio della navetta, e l’intervento dell’astronauta p. è facoltativo), e all’impiego degli aerei senza p. (➔ UAV).
Con il termine pilotaggio si intende il complesso di manovre occorrenti a dirigere una nave, un aeromobile o un veicolo sportivo. In aeronautica, il pilotaggio consiste nel far variare, mediante organi di pilotaggio, le forze sull’aeromobile (ascensionali per gli aerostati, ascensionali, aerodinamiche e propulsive per i dirigibili, sostentatrici aerodinamiche e propulsive per gli elicotteri, sostentatrici aerodinamiche per gli alianti e sostentatrici aerodinamiche e propulsive per i velivoli) per modificarne assetto, direzione e velocità (➔ aeromobile).
In diritto della navigazione, contratto di pilotaggio è il contratto tra l’armatore della nave e la corporazione dei p., dove sia costituita, o il p., che, per effetto di esso, si obbliga a suggerire la rotta della nave e ad assistere il comandante della nave nella determinazione delle manovre necessarie. È contratto di lavoro autonomo. Il pilotaggio è obbligatorio in luoghi e situazioni specificamente individuati dalle norme. Nei luoghi in cui è riconosciuta la necessità del servizio di pilotaggio, è istituita una corporazione di p. che ha personalità giuridica ed è diretta e rappresentata dal capo pilota. Nella navigazione interna il pilotaggio è esercitato da p. autorizzati e può essere temporaneamente obbligatorio nei luoghi dove particolari esigenze lo richiedano. Il p. risponde dei danni subiti dalla nave durante il pilotaggio, quando sia provato che i danni sono derivati da inesattezza delle informazioni e indicazioni da lui fornite per la determinazione della rotta (art. 86-100 cod. nav.). Il codice della navigazione prevede come reati, per i p. di navi non militari, il rifiuto di servizio (art. 1114) e l’abbandono di pilotaggio (art. 1115).
pilotaSerpente p. Colubride (Elaphe obsoleta) delle regioni rocciose dell’America Settentrionale, prevalentemente arboricolo, il cui nome deriva dall’errata credenza che un individuo guidi gli altri nelle tane dove si riuniscono in gruppo per ibernare.