In embriologia, il processo per il quale la blastocisti dei Mammiferi si annida nella parete uterina contraendo con essa stretti rapporti. Può essere centrale, eccentrico e interstiziale.
In embriologia sperimentale, lo stesso che trapianto, cioè il tessuto, l’abbozzo embrionale o l’organo trasferito per innesto o trapianto in sede o posizione anormale.
In chirurgia, la sostituzione di un organo o porzione di esso (valvola cardiaca, tratto di arteria ecc.) con strutture artificiali.
In odontoiatria, i. endossei, strutture metalliche, che vengono inserite in alveoli artificiali creati nel tessuto osseo dei mascellari e sulle quali vengono adattati poi dei pilastri artificiali idonei a sorreggere una protesi. La branca della medicina che si interessa degli i. dentali è l’implantologia. La forma degli i. e la tecnica di collegamento alle protesi hanno differenziato le varie scuole implantologiche, contribuendo notevolmente al progresso della disciplina. I materiali utilizzati sono leghe al cromo cobalto o al platino iridio, acciaio inossidabile, tantalio, titanio e ceramica. Tra i vari tipi di i. i più utilizzati sono quelli a spirale cava, a spirale piena o misti, oltre a quelli a lama, ad ago, ad ansa, a moncone pieno, a moncone cavo. L’applicazione di i. è controindicata in pazienti affetti da malattie sistemiche (per es. diabete, cardiopatie).
In tricologia, l’innesto di ciocche di capelli sulla cute come rimedio contro la calvizie.
Insieme di dispositivi, apparecchi e manufatti concorrenti a un medesimo scopo.
Nella costruzione navale militare, il termine designa in particolare le installazioni delle armi (artiglierie, mitragliere, lanciasiluri ecc.), specialmente se di cannoni di calibro notevole (i. di medio e di grosso calibro) o di più pezzi insieme (i. multipli). Negli aeromobili, i. di bordo, i sistemi necessari al funzionamento dell’apparato motore e dei servizi (per es., quello di rifornimento del combustibile, quello elettrico).
Negli i. chimici si realizzano le lavorazioni che modificano la composizione dei materiali trattati (materie prime) trasformandoli in prodotti di maggior valore commerciale; i processi che avvengono negli i. chimici non sono soltanto quelli tipici dell’industria chimica propriamente detta (raffinazione dei petroli, petrolchimica, sintesi dell’ammoniaca ecc.), ma comprendono anche i processi di altri settori industriali (lavorazioni alimentari, produzione della carta ecc.) dove il carattere distintivo delle trasformazioni subite dalle materie prime è dato dalla variazione di composizione chimica.
L’esigenza di conseguire le cosiddette economie di scala ha portato alla realizzazione di i. chimici di dimensioni sempre maggiori, soprattutto nel campo della petrolchimica; contestualmente si è manifestata la tendenza a concentrare una molteplicità di lavorazioni chimiche in un unico complesso industriale (talvolta su aree di centinaia di ettari e con l’impiego di migliaia di addetti), per consentire, fra l’altro, una più razionale utilizzazione dei sottoprodotti e dei servizi ausiliari di stabilimento. In molti casi tali complessi chimici, in relazione ai problemi connessi con l’approvvigionamento delle materie prime e con il trasporto dei prodotti e dei sottoprodotti nei mercati di vendita, sono stati costruiti sulle coste, dotandoli di adeguate infrastrutture portuali, stradali e ferroviarie, di rilevanti capacità di stoccaggio, di imponenti sistemi di movimentazione delle materie prime, degli intermedi, dei prodotti. La tendenza a costruire i. chimici di sempre maggiore complessità e di più elevato impegno tecnologico ha esercitato un rilevante effetto trainante su altri settori industriali: per es., sono collegate alle attività chimiche alcune importanti realizzazioni dell’industria meccanica (soprattutto nel campo della costruzione di apparecchiature destinate a funzionare in condizioni particolarmente severe di temperatura e di pressione, talvolta a contatto con materiali altamente corrosivi), cantieristica (navi metaniere, superpetroliere), elettronica (in relazione al crescente impiego dell’automazione e alla necessità di un accurato controllo delle condizioni operative, così da assicurare la conduzione ottimale degli i. chimici). Infine, nella realizzazione di un i. chimico occorre tener conto, oltre che dell’aspetto economico, anche dei vincoli posti dall’ambiente naturale e umano (assenza o minimizzazione di scarichi inquinanti; sicurezza e igiene dell’ambiente di lavoro).
Gli i. più comuni sono: l’i. di distribuzione dell’acqua potabile e di smaltimento delle acque di rifiuto (i. idraulico), l’i. di riscaldamento, l’i. di condizionamento dell’aria, l’i. di distribuzione del gas, l’i. elettrico, l’i. di ascensore e montacarichi, l’i. telefonico; negli edifici di particolare destinazione possono esserci inoltre: i. di lavanderia e disinfezione, i. di gas medicali, i. di monitoraggio, i. automatici antincendio ecc.
L’i. idraulico consta di una conduttura principale adduttrice, di eventuali apparecchi di misura e serbatoi, di tubazioni di distribuzione, di apparecchi sanitari e infine di tubazioni di scarico che immettono nelle fognature. La conduttura principale è dimensionata in relazione al fabbisogno giornaliero dell’intero edificio e al sistema di distribuzione nell’interno di esso; a parità di consumo giornaliero la conduttura principale deve avere una sezione maggiore se la distribuzione avviene con il sistema a contatore, dovendo l’impianto funzionare in modo soddisfacente anche nelle ore di maggior consumo. I materiali generalmente usati per la rete di distribuzione sono i tubi di ferro zincato filettati alle estremità e collegati con analoghi manicotti, oppure i tubi di piombo (di particolare purezza); per questi ultimi si devono usare particolari cautele potendo essere attaccati sia dall’acqua molto dolce (povera di sali di calcio e di magnesio) sia dalle malte di cemento e di calce idraulica. Largo impiego negli i. idraulici all’interno degli edifici hanno i tubi rigidi di cloruro di polivinile.
L’i. di riscaldamento consta di appositi apparecchi riscaldanti (radiatori) che cedono agli ambienti entro cui sono installati il calore fornito da sostanze combustibili o anche prodotto a spese di energia elettrica. In quest’ultimo caso negli ambienti da riscaldare vengono inseriti adatti apparecchi (stufe elettriche, lampade radianti ecc.) sulla rete dell’impianto elettrico. Caratteristica comune di tutti gli i. centrali è la presenza di una caldaia generatrice di acqua calda o di vapore e di una rete di tubazioni per la circolazione del fluido in tutti gli ambienti dell’edificio. La rete delle tubazioni è analoga a quella dell’i. idraulico, ma va dimensionata in base al flusso termico che gli apparecchi radianti inseriti lungo di essa debbono cedere agli ambienti da riscaldare. Importanza e caratteristiche particolari presentano gli i. di condizionamento dell’aria che consentono l’immissione di aria pura al grado di umidità e alla temperatura voluti, riscaldandola o raffreddandola secondo la stagione e il clima, e l’estrazione dai medesimi locali dell’aria viziata; tali i. sono molto usati negli alberghi, ospedali, uffici, cinematografi, teatri e talvolta in abitazioni di lusso. Per l’ingombro, spesso notevole, che assumono i canali dell’aria, essi richiedono un accurato studio in sede di progetto del fabbricato.
L’i. elettrico in ogni edificio è generalmente costituito da una colonna montante a 5 fili (3 fasi, 1 neutro e 1 conduttore di terra) per ogni scala, da cui si alimentano i circuiti trifase per i motori degli ascensori e i singoli circuiti monofase per gli impianti elettrodomestici e per l’illuminazione. In ogni appartamento è installato un contatore e, a valle di questo, uno o più interruttori automatici (uno per ogni circuito in cui è suddiviso quello generale dell’appartamento) ed eventualmente un salvavita. I conduttori, isolati con rivestimento di gomma o di resine sintetiche, sono disposti in cavetti di lamierino zincato, di polietilene o di PVC annegati nell’intonaco, oppure sono inseriti nei vani appositi creati per il passaggio delle tubazioni e dei cavi dei vari i.; in tal modo è possibile sfilare e sostituire i conduttori danneggiati. L’insieme dei conduttori di terra deve essere portato alla maglia di terra, situata nelle fondamenta dell’edificio.
Comprendono gli i. occorrenti alle necessità degli addetti al cantiere e quelli indispensabili allo sviluppo dei lavori. Mentre i primi sono praticamente gli stessi, qualunque sia la natura delle opere da eseguire (e consistono in baracche per il personale, locali di deposito di attrezzi, tettoie per materiali da conservarsi al coperto, impianto idraulico e impianto elettrico), gli i. fissi e mobili (officine e macchine) differiscono notevolmente secondo che si tratti di cantieri edili, stradali, idraulici, marittimi.