Pratica agricola che si esegue per rendere bianchi e teneri alcuni prodotti quali cardi, finocchi, cicorie ecc.; le piante, a un certo punto del loro sviluppo, vengono ricoperte in parte di terra oppure fasciate con cartoni o altro materiale per sottrarle alla luce (➔ eziolamento); la durata dell’i. varia a seconda della specie.
Ogni trattamento che miri a rendere incolore una sostanza, utilizzando per lo più mezzi chimici. Consiste nel sottoporre il materiale all’azione di ossidanti (cloro, cloruro di calce, ipocloriti, cloriti, biossido di cloro, perossidi, perborati, acqua ossigenata ecc.) o anche, ma più raramente, di riducenti (anidride solforosa, solfiti, idrosolfiti, tiosolfati ecc.). L’operazione di i. prende nella tecnica nomi diversi, secondo il materiale su cui si opera o secondo le modalità con cui si effettua. Così nel caso di fibre tessili, di carta ecc. è detta sbianca o candeggio, nel caso di liquidi o di soluzioni decolorazione. Nel caso di fibre tessili, cellulosa ecc., molto spesso con l’operazione di i. si realizza anche l’eliminazione di diverse impurezze presenti. L’i. si fa in genere immergendo la sostanza da trattare in un bagno ove è contenuta la sostanza sbiancante, la quale varia a seconda dei materiali. Per la decolorazione di soluzioni si usano più spesso mezzi riducenti o anche mezzi adsorbenti che hanno la capacità di asportare le impurezze colorate.