(o clepton) In zoologia, categoria sistematica proposta per quelle forme che non possono essere ascritte a vere specie, ma risultano essere una particolare categoria di ibrido originato dall’incrocio di due vere specie; abbreviazione kl. Un k. è un ibrido che per riprodursi si avvale dei gameti di una vera specie, realizzando in tal modo una sorta di parassitismo di tipo sessuale. Esso ha un’eredità clonale se si riproduce per ginogenesi, emiclonale se si riproduce per ibridogenesi, ovvero tramite accoppiamento con una delle specie parentali, quando questa e l’ibrido sono simpatrici. In quest’ultimo caso si formano ibridi diploidi in cui, durante la gametogenesi, non avviene la ricombinazione tra i cromosomi di origine paterna e quelli di origine materna, ma viene escluso interamente il genoma della specie parentale presente nella popolazione mista di cui fanno parte gli ibridi. I gameti degli ibridi perciò conterranno il solo genoma dell’altra specie parentale, quella assente. In questo modo, quando l’ibrido si reincrocia con la specie parentale presente, si avrà una nuova generazione ibrida identica a quella risultata dall’incrocio delle due specie parentali. I k. sono sia maschi sia femmine, ma a eccezione degli individui triploidi, molto rari, i maschi sono sterili o con scarsa valenza riproduttiva. Laddove siano presenti maschi triploidi (per es., in Corsica), esistono popolazioni formate da soli k., perfettamente in grado di mantenersi. Questo fenomeno è stato scoperto nel genere messicano Poeciliopsis (Pesci Ciprinodontiformi). Detto fenomeno si verifica anche per i Pesci ginogenetici del genere Poecilia, per le salamandre ginogenetiche del genere Ambystoma (Ambistomatidi) e probabilmente anche per l’ibrido tra i Salamandridi europei Triturus vulgaris e T. montandoni.
Il termine sinklepton (o sinclepton o synklepton) designa un gruppo di specie comprendente due o più vere specie biologiche e uno o più k. originatisi dall’ibridazione di queste specie.