Lavoratori dipendenti che provengono da un paese extracomunitario e sono chiamati a svolgere la propria attività in Italia. La disciplina relativa all’assunzione di stranieri extracomunitari è contenuta nel d. lgs. n. 268/1998, così come modificato e integrato dalla l. n. 189/2002, dal d.l. n. 241/2004 convertito in l. n. 27/2004 e dal d.l. n. 10/2007 convertito in l. n. 46/2007; cfr. anche l. n. 94/2009. Tale categoria di lavoratori stranieri si distingue da quella dei lavoratori stranieri soggiornanti in Italia, per i quali valgono le norme in vigore per la generalità dei lavoratori italiani. La legge prevede che i lavoratori stranieri ammessi a lavorare in Italia non superino un certo numero, definito annualmente, in termini di quote massime, all’interno di un apposito decreto del presidente del Consiglio. L’assunzione dei lavoratori, inoltre, è subordinata alla stipulazione di un apposto «contratto di soggiorno e ad una complessa procedura amministrativa, sia per ragioni di ordine pubblico, sia per ragioni di regolazione del mercato del lavoro.
Libertà di circolazione del lavoratore