Utensile per la lavorazione dei metalli e di altri materiali (legno, marmo, pietra, osso ecc.), destinato a levigare, appianare asperità, pulire ecc.; può essere impiegata per lavorazioni manuali o a macchina sulla limatrice. È costituita (fig. A) da una sbarra d’acciaio temprato sulla quale sono ricavate con regolarità geometrica moltissime sporgenze a bordo tagliente (denti) che, passando sulla superficie del materiale in lavorazione, permettono di asportarne minutissimi trucioli. La parte priva di sporgenze, che serve per afferrare la l., è il codolo.
Le lime sono classificate: a) secondo l’impiego: l. per meccanici, per lavori di aggiustaggio in genere; l. di precisione, per la lavorazione di calibri, utensili ecc.; l. per seghe, per l’affilatura delle seghe; l. a mazzo, per operazioni di sgrossatura; b) secondo la forma della sezione: rettangolare (l. piatte), quadrata (quadrelli), circolare (tondini), triangolare (triangoli), mistilinea (l. mezzotonde, a foglia ecc.); c) secondo la forma dei denti (fig. B): a taglio semplice, con una sola serie di intagli (per lavorare metalli teneri); a taglio doppio, con due serie di intagli incrociati (per ogni altro uso); d) secondo la lunghezza; e) secondo il numero di tagli per centimetro di lunghezza: esistono l. da sgrossare, con il più basso numero di tagli, l. a taglio bastardo, l. a taglio fino e l. a taglio sopraffino, le quali sono dotate del numero di intagli più alto. Esistono anche l. diamantate, costituite da un supporto metallico su cui è fissata una placca di materiale abrasivo, usate soprattutto per la rifinitura di utensili.