In botanica, nome comune della pianta erbacea perenne Glycyrrhiza glabra e del succo estratto dalle sue radici. La pianta (fig.), della famiglia Fabacee, ha fusti alti 1 m, foglie imparipennate, fiori piccoli bluastri o violacei, riuniti in grappoli, e legumi lunghi 2 cm; la radice è cilindro-conica, grigio-bruna, molto divisa. Dalla base del fusto partono molti stoloni ipogei, lunghi parecchi metri, che servono alla diffusione della pianta. È originaria del Mediterraneo, abbondante in certe parti dell’Italia meridionale e centrale, dove spesso si diffonde in incolti e siepi. È anche coltivata per le sostanze contenute nelle radici e negli stoloni. In Russia e regioni vicine si coltiva la varietà glandulifera, che porta numerosi peli ghiandolari sugli organi verdi. Nelle coltivazioni viene propagata mediante pezzi di stoloni muniti di 2-3 gemme, i quali si piantano orizzontalmente nel terreno; la raccolta si fa al quarto anno.
Le radici (sono così detti anche gli stoloni) decorticate, o non decorticate se pestate, danno una droga polverizzata di odore poco pronunciato e di sapore agrodolce, che contiene acido glicirrizico oltre a zuccheri, sostanze coloranti, resine ecc.; si usa nella tecnica farmaceutica come eccipiente per pillole. Ma soprattutto le radici sono usate per preparare il succo di l., che è costituito dal loro estratto acquoso; si ottiene triturando le radici, esaurendole ripetutamente con acqua calda e spremendo poi il residuo; la soluzione decantata e filtrata viene evaporata per lo più sotto vuoto, fino ad avere una massa semisolida, foggiabile in bastoncini, in pani ecc. (da 100 kg di radici si ottengono 15-20 kg di succo in pani). Tale massa è di colore nero, fragile, con frattura concoide, di sapore dolce, facile a fondersi e a sciogliersi nell’acqua o nell’alcol; è costituita da acido glicirrizico (10-20%), zuccheri riducenti (5-15%), sostanze minerali ecc. Si usa tal quale, come dolciume, nonché per aromatizzare e colorare la birra, nella concia di alcune varietà di tabacco ecc. In farmacia si usano l’estratto e lo sciroppo di l. per le loro proprietà emollienti, bechiche, edulcoranti ecc. Se assunta in grandi quantità, può indurre un aumento della pressione arteriosa.
L’industria della l. è caratteristica dell’Italia meridionale (Abruzzo, Puglia, Basilicata, Calabria) e della Sicilia. All’estero è praticata in Spagna, in Turchia, nei paesi dell’ex-URSS.