Fantoccio di legno a figura intera e azionato da fili.
Durante il Medioevo si adoperavano m. nelle chiese, negli spettacoli sacri e nelle corti feudali. Si diffusero in Cina dopo la dinastia T’ang (618-907); in Europa si affermarono nei sec. 16°-17°, per iniziativa di G. Cardano (1501-1576), F. Commandino da Urbino (m. 1575) e G. Torriani. Il primo teatro di m. italiano sorse nel 1573 a Londra. L’influsso delle m. italiane sul teatro marionettistico europeo si può paragonare a quello della commedia dell’arte. Un cenno particolare meritano i teatri di m. del Settecento e Ottocento veneziano, da quello di palazzo Grimani ai Servi a quello Contarini a S. Barnaba, dal teatro Loredan a S. Vio a quello del poeta A.M. Labia a S. Girolamo. Spettacoli musicali di m. si ebbero a Vienna (F.J. Haydn, 1773-80) e a Schönbrunn, mentre a Weimar (1780) J.W. Goethe dettava un’opera. Nell’Ottocento in Europa ebbero successo l’illusionista marionet;tista inglese T. Holden e i francesi A. e C. Saint-Genois (pseudonimi Dickson e J. Hewelt). L’apporto dell’Italia al genere furono le maschere di Cassandrino e di Gerolamo (poi Gianduia). Famosissima l’Opra di’ pupi in Sicilia di repertorio eroico-cavalleresco; marionettisti furono anche G. Grasso e A. Musco. Una rinascita si ebbe nel primo trentennio del 20° sec.: in Cecoslovacchia, paese di tradizione marionettistica (dove erano nati il Říše loutek e il teatro di J. Skupa), furono fondati teatri e un centro internazionale di studi (UNIMA). Interessanti sono state le iniziative francesi, inglesi, russe, fra le quali quelle teoriche di M. Maeterlinck, G. Craig, K.S. Stanislavskij, G.B. Shaw, tendenti a valorizzare la m. come tipo-limite dell’arte interpretativa. Di grande rilievo il Teatro dei Piccoli di V. Podrecca, fondato a Roma nel 1922 e durato fino all’inizio degli anni 1960.