In generale, si dicono m. di una superficie di rotazione le curve, tutte uguali tra loro, risultanti dall’intersezione di essa con un qualsiasi semipiano uscente dall’asse di rotazione. Talvolta il termine indica l’intersezione della superficie con un piano per l’asse; l’intersezione con un semipiano si dice allora semimeridiano. La superficie stessa può essere concepita come generata dalla rotazione di un m. intorno all’asse. Nel caso di una sfera i m. sono semicircoli; nell’uso comune, si parla di cerchio m. (o semplicemente di m.) per indicare l’intera circonferenza massima costituita da due meridiani opposti.
Il m. celeste (o astronomico) di un luogo è il circolo massimo della sfera celeste passante per i poli celesti e per lo zenit del luogo stesso. Si chiama passaggio al m. (o culminazione) il passaggio del centro di un astro per il m. di un dato luogo. Il m. terrestre (o geografico) è, in un dato luogo, l’intersezione del semipiano del m. superiore celeste con la superficie terrestre, cioè il semicircolo massimo che ha per estremi i poli e passa per il luogo in questione. Poiché la Terra non è perfettamente sferica, i m. non sono in realtà dei semicircoli perfetti; la lunghezza di un m. e del corrispondente antimeridiano (intersezione del m. inferiore) è di poco inferiore a quella dell’equatore. La lunghezza lineare media del grado di m. (arco di m. corrispondente a un angolo al centro pari a 1°) è di circa 111 km. Tra tutti i m. se ne è scelto uno al quale vengono riferiti tutti gli altri (m. fondamentale) e che serve quindi a determinare le longitudini; attualmente è fondamentale il m. passante per Greenwich (Inghilterra).