L’insieme di tutte le attività riguardanti la navigazione da diporto con imbarcazioni a motore di limitate dimensioni e lo sport delle gare su imbarcazioni a motore.
Si fa risalire la nascita dello sport motonautico alla fine del 19° sec., quando all’Esposizione universale di Parigi nel 1889 il Club motonautico di Parigi espose una barca equipaggiata con un motore Daimler. Nel 1903 l’Hélice Club di Parigi, in collaborazione con il circolo della vela, organizzò nel bacino di Poissy una regata per motoscafi sulla distanza di 100 km. L’anno successivo fu disputata una gara sulla Manica, da Calais a Dover. La competizione che forse più di ogni altra ha determinato l’evolversi della m., sia dal punto di vista costruttivo sia da quello popolare, fu l’Harmsworth Trophy (chiamato anche British international trophy), messo in palio fin dal 1903 da lord A. Harmsworth. Il regolamento non poneva alcuna limitazione, al di fuori di quella per cui il motoscafo doveva essere costruito dalla stessa nazione cui apparteneva il pilota. Il premio appartenne all’Inghilterra fino al 1907 quando passò agli USA. Dopo la pausa della Prima guerra mondiale l’Harmsworth Trophy riprese nel 1920, e G. Wood conquistò il premio nella Baia di Osborne alla media di oltre 98 km/h e lo conservò per molti anni, sempre con diverse interpretazioni di scafi da lui stesso costruiti e chiamati tutti Miss America. Dalle esperienze compiute dai motonauti americani e da quelli inglesi nacquero gli scafi per il primato mondiale assoluto di velocità, su base misurata da percorrere nei due sensi, con partenza lanciata, senza limiti di peso per lo scafo e di cilindrata per il motore. La prima imbarcazione appositamente costruita per il primato fu Blue bird di M. Campbell, che nel 1934 superò i 200 km/h e nel 1935 portò il record a 228 km/h. Nel 1967 lo statunitense L. Taylor, con lo scafo Hastler raggiunse la velocità di 444,970 km/h, limite poi battuto, nel 1977 (463,685 km/h) e nel 1978 (511,110 km/h), dall’australiano K. Warby con lo scafo Spirit of Australia.
Mentre l’Harmsworth Trophy e i tentativi di record determinavano l’evolversi della tecnica costruttiva delle imbarcazioni, moltissime altre gare di ogni tipo erano nate un po’ dovunque nel mondo. Per disciplinare e organizzare in qualche modo l’attività sportiva motonautica nacquero le federazioni nazionali (in Italia la Federazione italiana motonautica), che si riunirono poi in un organismo internazionale, chiamato prima Union Internationale du Yachting Automobile (UIYA) e in seguito Union Internationale Motonautique (UIM). La UIM indice campionati mondiali ed europei (quelli americani sono regolamentati dalla American Power Boat Association, APBA) per alcuni tipi di imbarcazioni. Gli scafi si suddividono, in base al sistema di propulsione, in due categorie, entrobordo e fuoribordo, ciascuna delle quali si suddivide in due serie, corsa e sport. Ogni serie comprende a sua volta varie classi, in base alla cilindrata del motore impiegato: fuoribordo corsa con scafo libero, 5 classi (O/250, O/350, O/500, F3, F1), con cilindrate rispettivamente fino a 250, 350, 500, 850, 2000 cm3; fuoribordo sport con scafo tradizionale, 3 classi (T/400, T/550, T/850), cilindrate fino a 400, 550, 850 cm3; fuoribordo sport con scafo libero, 2 classi (S/750, S/850), con cilindrate fino a 750 e 850 cm3. Per gli entrobordo corsa con scafo libero il limite di cilindrata è di 2000 cm3.
Oltre alla m. di circuito notevole interesse riscuote la m. d’altura o offshore. Le imbarcazioni sono suddivise in 3 classi in base alla cilindrata del motore: classe 1, fino a 16.400 cm3 con motore a benzina o 32.800 cm3 con motore Diesel; classe 2, fino a 8200 cm3 con motore a benzina o 16.400 cm3 con motore Diesel; classe 3, suddivisa in 5 sottoclassi (1 litro, 1,3 litri, 2 litri, 4 litri, 6 litri, contraddistinti rispettivamente dalle sigle A, B, C, D, S), da 390 a 6000 cm3 con motori a benzina o con valori raddoppiati con motori Diesel.
Tra i piloti italiani impegnati nel circuito si sono particolarmente distinti negli anni 1950 e 1960 M. Verga, E. Selva, L. Spagnoli, F. e G. Guidotti, E. Marchisio e, successivamente, G. De Angelis, R. Molinari, G. Cappellini.
Nel 2001 sono stati istituiti i campionati mondiali di moto d’acqua in varie specialità.