Città della Francia (105.468 ab. nel 2006), in Lorena, presso la confluenza dei fiumi Meurthe e Mosella (a 198 m s.l.m.), dove questi sono tagliati perpendicolarmente dal canale navigabile che unisce il Reno alla Marna. Attive le fabbriche di prodotti chimici e farmaceutici; industrie alimentari e tessili, calzaturifici e cristallerie. Capoluogo del dipartimento Meurthe-et-Moselle; sede vescovile; centro culturale di primaria importanza (università, dal 1854, con una notevole biblioteca; importante, inoltre, la biblioteca pubblica; varie scuole superiori e società scientifiche e accademiche).
Antico centro dei Celti, ricordato in epoca romana col nome di Nantiacum, N. è menzionata la prima volta in età medievale nel 947, in un diploma di Ottone I. Incorporata nel regno di Lotaringia, fu dapprima possesso degli abati di Saint-Épyre (Toul); nel 12° sec. passò ai duchi di Lorena, che la fortificarono e vi stabilirono una zecca; durante il regno del duca Ferry III (1251-1303) ottenne gli statuti comunali (1266) e acquistò un posto preponderante nella vita della regione; sotto gli Angioini (15° sec.) ebbe ulteriore sviluppo. Conquistata (1476) da Carlo il Temerario, duca di Borgogna, si ribellò poi (1477) alla sua dura dominazione. Il duca Carlo II agli inizi del 17° sec. diede a N. l’aspetto di capitale e fece edificare la Ville-Neuve; la duplice occupazione francese (nel 1633-60 e 1661-67) ne preparò l’annessione definitiva alla corona, avvenuta nel 1766.
Il quartiere più antico della città, a nord, è limitato dalla porta de la Craffe (14°-15° sec.): notevoli il Palazzo Ducale (inizio 16° sec.) e la chiesa dei Cordiglieri (1482). La Città Nuova, iniziata da Carlo II, ebbe la sua attuale sistemazione nel 18° sec., voluta da Stanislao Leszczyński e dovuta in gran parte a E. Héré, con tre vaste piazze adiacenti il parco della Pépinière: piazza Stanislas (con il municipio con splendido scalone; tra gli edifici, le celebri cancellate di J. Lamour), collegata da un arco di trionfo alla piazza de la Carrière (con esedra ovale, dove è il palazzo del Governo); piazza de l’Alliance. Notevoli il duomo, terminato da G. Boffrand (1756), e la chiesa di Notre-Dame de Bonsecours (di E. Héré) con le tombe di Stanislao e della moglie Caterina Opalinska (N.-S. Adam).
Il maestro vetraio É. Gallé vi fondò la cosiddetta École de N., che nel 19° sec. ebbe un ruolo significativo nelle arti decorative.