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niobio

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Elemento chimico, di numero atomico 41, peso atomico 92,91, simbolo Nb; scoperto da C. Hatchett nel 1801 e isolato da C.W. Blomstand nel 1866. Fu confuso inizialmente col tantalio, il quale ha proprietà molto simili, ma nel 1844 H. Rose riconobbe che si trattava di due elementi diversi. Per molto tempo, specie nei paesi anglosassoni, fu chiamato columbio.

Il n. si trova in natura in diversi minerali allo stato di niobato, specialmente columbite e pirocloro, che però contengono quasi sempre in miscela isomorfa tantalio. Il metallo si può ottenere con diversi metodi: riscaldando il cloruro in corrente d’idrogeno; per elettrolisi dell’ossifluoruro; dal sesquiossido per riduzione alluminotermica o con calcio metallico ecc. Il n. ottenuto allo stato di polvere viene pressato sotto forma di barre che poi sono riscaldate elettricamente in forni a vuoto, a temperature prossime a quella di fusione del metallo; da queste barre, per estrusione, laminazione ecc., si ottiene poi il n. in lamine ecc.

Il n. ha aspetto che ricorda quello dell’argento; non viene attaccato dagli acidi (tranne che dall’acido fluoridrico, dagli alcali caustici fusi, dal cloro ecc.). È stabile all’aria a bassa temperatura ma a caldo si ossida facilmente; il rivestimento di ossido che si forma sul metallo ha però scarsa tendenza a volatizzare o a fondere. Con azoto forma, ad alta temperatura, nitruri molto stabili. Ha punto di fusione 2468 °C; punto di ebollizione 4927 °C; densità 8,6 g/cm3.

Il n. ha acquistato sempre maggiore interesse industriale per le sue proprietà: alto punto di fusione, bassa tensione di vapore, ottima lavorabilità, possibilità di formare leghe dotate di ottime qualità (può, per es., moltiplicare per decine di volte la resistenza all’ossidazione di metalli ai quali esso venga aggiunto). L’interesse per il n. nacque inizialmente soprattutto dalla possibilità di impiego nel rivestimento di combustibili nucleari, causa il suo basso assorbimento neutronico e la sua alta resistenza alla temperatura; successivamente le sue leghe hanno trovato applicazione in missilistica, nelle turbine a gas ecc. Si impiega nella tecnica dei tubi ad alto vuoto; è usato in metallurgia poiché, aggiunto ad acciai speciali (al cromo, al nichel, al titanio, al molibdeno), ne modifica sensibilmente alcune proprietà (temprabilità, lavorabilità a caldo, duttilità, resistenza alle alte temperature, alla corrosione intergranulare ecc.); è altresì usato nei materiali superconduttori ad alta temperatura critica. Il n. presenta valenza 2, 3, 4 e 5; i composti più importanti e più stabili sono quelli in cui il metallo si comporta da pentavalente; essi sono prevalentemente incolori o debolmente colorati.

Niobati Ossosali del n. pentavalente. Tra i niobati solubili è importante quello di sodio, Na3NbO4, che si ottiene per fusione dell’anidride niobica con idrossido di sodio; polvere giallastra dal carattere spiccatamente basico, che in soluzione idrolizza dando luogo a idrossido di sodio e a un ossoanione polimerizzato. Sono considerati tra i niobati anche gli ossidi misti del n. pentavalente, come, per es., 3K2O•Nb2O5, a cui tradizionalmente è attribuita la formula K3NbO4 anche se l’ossoanione non è riscontrabile né allo stato cristallino né in soluzione; sono composti insolubili in acqua e a elevato punto di fusione.

Vedi anche
tantalio Elemento chimico di numero atomico 73, peso atomico 180,95, simbolo Ta, di cui è noto un solo isotopo naturale stabile. Metallo di color grigio lucente simile a quello del platino; fu scoperto nel 1802 da A.G. Ekeberg, che così lo denominò perché non si scioglie negli acidi ed è quindi paragonabile al ... lega Materiale composto da due o più elementi chimici di cui quello presente in maggiore quantità deve essere un metallo. Fra i metalli, soltanto rame e piombo possono essere utilizzati non legati, tutti gli altri sono utilizzati in lega. 1. Generalità Una lega, per essere considerata tale, deve possedere ... columbite Minerale raro allo stato puro, di colore nero ferro o bruno nerastro, con lucentezza submetallica, ossido di ferro, manganese, niobio, (Fe, Mn)(Nb, Ta)2O6, rombico; quasi sempre in miscela isomorfa con la tantalite. Si trova in bei cristalli nella criolite in Groenlandia e in rocce granitiche o pegmatitiche ... afnio Elemento chimico di simbolo Hf, numero atomico 72, peso atomico 178,5 di cui si conoscono vari isotopi (174, 176, 177, 178, 179, 180). Il suo nome deriva da Hafnia, nome latinizzato di Copenaghen. L’afnio metallico, di colore argenteo, densità 13,3, che fonde a circa 2200 °C, si può ottenere per riduzione ...
Categorie
  • CHIMICA INORGANICA in Chimica
Tag
  • ACIDO FLUORIDRICO
  • ELEMENTO CHIMICO
  • SUPERCONDUTTORI
  • ALLUMINOTERMICA
  • NUMERO ATOMICO
Altri risultati per niobio
  • niobio
    Dizionario delle Scienze Fisiche (1996)
    niòbio [Der. del nome mitologico di Niobe, figlia di Tantalo, in quanto fu identificato in un campione di tantalio] [CHF] Elemento chimico, appartenente alla colonna a del V gruppo del 2° periodo, grande, del Sistema periodico degli elementi, di simb. Nb, numero atomico 41, peso atomico 92.91, senza ...
Vocabolario
nïòbio
niobio nïòbio s. m. [lat. scient. Niobium, der. del nome lat. della mitica Niobe, figlia di Tantalo, perché fu identificato in un campione contenente tantalio, elemento già noto]. – Elemento chimico, di simbolo Nb, numero atomico 41, peso...
niobite
niobite s. f. [der. di niobio, col suff. -ite]. – Minerale, sinon. di columbite.
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