In geologia, ultima epoca del Quaternario, successiva al Pleistocene. Secondo una suddivisione classica, l’O. rappresenta il periodo di tempo che vede la scomparsa, in Europa, dei grandi carnivori. Il limite inferiore, convenzionalmente accettato da quasi tutti i ricercatori, è posto a 10.000 anni fa, in connessione con l’inizio della fase di riscaldamento che determinò la scomparsa dei ghiacciai wurmiani, rappresentati in Europa dalla grande calotta glaciale scandinava. La superficie della Terra durante l’O. raggiunge condizioni quasi identiche alle odierne e anche la diffusione degli organismi è molto simile a quella dei nostri giorni. Il clima ritorna normale e la distribuzione delle province climatiche è poco diversa da quanto si può osservare ora. L’uomo, uscito dal periodo paleolitico, mostra uno sviluppo e una diffusione che prosegue con ritmo accelerato per tutto il periodo, contribuendo persino con la propria attività a modificare l’ambiente naturale.
Durante l’O. si assiste a una fase di risalita del livello marino (da molti denominata trasgressione flandriana o versiliana), che si era portato a circa 120 m al di sotto del livello attuale, in concomitanza con la massima espansione glaciale del Wurm, avvenuta tra 31.000 e 18.000 anni fa. Successivamente, con la deglaciazione, il livello del mare risalì raggiungendo il massimo tasso di sollevamento tra 15.000 e 11.000 anni fa. Dopo questo periodo il tasso di risalita diminuì e raggiunse i valori minimi intorno a 5000-6000 anni fa, portandosi vicino alla posizione attuale.