Nell’embriologia dei Vertebrati, genericamente il termine indica l’inserzione del peduncolo del sacco vitellino nel mezzo della superficie ventrale dell’embrione dopo che si è formata la parete ventrale del corpo. Si distinguono un o. cutaneo, che è la inserzione del peduncolo cutaneo del sacco cutaneo-vitellino, e un o. intestinale, interno al primo, che è la inserzione del sacco entero-vitellino. Con il riassorbimento del sacco vitellino sia l’o. intestinale sia quello cutaneo si obliterano.
Un funicolo ombelicale esiste già nei Sauropsidi, nei quali, in stadi tardivi dello sviluppo, il peduncolo dell’allantoide va ad aderire dietro al peduncolo del sacco vitellino, entrambi circondati dall’amnio. Entro questo corto funicolo si conserva una comunicazione fra il celoma dell’embrione e quello esterno e decorrono, per raggiungere i rispettivi annessi embrionali, le vene vitelline, l’arteria onfalo-mesenterica, le vene ombelicali e le arterie allantoidee.
Nei Mammiferi, rappresenta l’orifizio attraversato dal funicolo vascolare (cordone ombelicale) che connette l’embrione alla madre. Dopo la nascita, in seguito alla caduta del cordone ombelicale, rimane una formazione cicatriziale, che si presenta nell’uomo come una depressione circoscritta situata nella regione centrale della parete anteriore dell’addome.
Il cordone (o funicolo) ombelicale nei Mammiferi Placentati congiunge l’embrione alla placenta materna e apporta ossigeno e nutrimento al feto, eliminando contemporaneamente i suoi prodotti di rifiuto. Si costituisce dopo che tutti gli annessi embrionali si sono formati e hanno assunto i loro rapporti tipici. Le pareti dell’amnio, oltre il solco limitante, convergono ventralmente all’embrione e formano un manicotto cilindrico, o peduncolo ombelicale, costituito da ectoderma e somatopleura extraembrionali, nel quale si estende una piccola parte del celoma extraembrionale, e che circonda il peduncolo o condotto vitellino e il peduncolo dell’allantoide. Il celoma extraembrionale successivamente si oblitera. Con l’accrescimento del condotto vitellino e del peduncolo allantoideo, anche il funicolo, inizialmente corto, cresce in lunghezza, la quale è correlata alle dimensioni dell’uovo. Nell’uomo il cordone ombelicale raggiunge la lunghezza media di 50 cm con un diametro medio di 12 mm. Al termine del suo sviluppo il funicolo ombelicale, che è rivestito da epitelio di origine ectodermica, risulta costituito da un tessuto fondamentale di natura connettivale, il tessuto gelatinoso di Wharton. Nel cordone ombelicale decorrono i vasi ombelicali (arterie allantoidee e vena ombelicale) che durante la gravidanza connettono la circolazione fetale con la placenta materna. Dopo la nascita, tali vasi del cordone vanno incontro a necrosi e cadono con la caduta del cordone stesso; i tratti intrafetali, invece, vanno incontro a un processo di fibrosi trasformandosi, rispettivamente, la vena nel legamento rotondo del fegato e le arterie nei legamenti vescico-ombelicali laterali.
Nella donna, subito dopo il parto, il cordone viene prima schiacciato (onfalotripsia) con una pinza (onfalotribo), poi reciso asetticamente tra due legature, a breve distanza dall’o. del neonato; il moncone residuo va quindi incontro a necrosi e si distacca mediante un solco di demarcazione in genere alla fine della prima settimana.
Per la sua costituzione anatomica, l’o. rappresenta un punto di minore resistenza della parete addominale: pertanto, in alcune condizioni morbose (asciti, ernie) e in gravidanza, la depressione scompare e la cicatrice ombelicale può addirittura estroflettersi. L’o. può essere inoltre sede di processi infiammatori, detti onfaliti; flogosi frequenti nel neonato dopo la caduta del cordone per sovraifezione batterica; processi flebitici (onfaloflebite) coinvolgenti le vene ombelicali con conseguente stato setticemico. Il trattamento è sieroterapico, antibiotico, e talora chirurgico di escissione e di asportazione dell’o. (onfalectomia). L’ernia ombelicale è data dall’estroflessione del peritoneo attraverso il cercine ombelicale regolarmente sviluppato.
Il cordone può andare incontro a lesioni traumatiche (lacerazioni totali o parziali) prima della nascita, con la conseguenza di emorragie o di ematomi intrafunicolari. Emorragie possono verificarsi anche dopo la nascita per cattiva tecnica di legatura del cordone. Gli agenti infettivi possono colpire il cordone dopo la nascita, inducendovi un processo flogistico. Particolarmente grave è il tetano del moncone. Il cordone può anche essere sede di cisti o di tumori (specie teratoidei). Nel corso del parto può verificarsi la procidenza del cordone che discende al davanti della parte presentata con rischio per la vita del feto conseguente all’arresto della circolazione feto-placentare; tale evenienza impone misure rivolte a un rapido espletamento del parto.
O. (o punto circolare) di una superficie è un particolare punto ellittico nel quale la curvatura delle sezioni normali è costante: per es., un qualunque punto di una superficie sferica. Nell’intorno di un o., una superficie si può paragonare a una porzione piccolissima di superficie sferica.