(gr. Παϕλαγονία) Regione storica dell’Anatolia, tra il Ponto e la Bitinia, sul Mar Nero. Abitata dai Paflagoni e sede di colonie greche, nel 6° sec. a.C. fu soggetta alla Lidia, alla Persia (546), e dopo la conquista macedone (334) contesa dai diadochi. Dal 281 data forse l’indipendenza della regione con dinastie locali; il nuovo Stato tuttavia, stretto tra i più forti regni di Ponto e Bitinia, non poté svilupparsi in una grande potenza. Nel 189 i Paflagoni appoggiarono i Galati contro i Romani, più tardi entrarono in conflitto con Farnace I del Ponto e si allearono infine con Roma (132). Il re Pilemene morendo lasciò il regno a Mitridate V re del Ponto, ma i Romani impedirono che il testamento fosse rispettato; il successore Mitridate VI invase e divise la regione con l’alleato Nicomede di Bitinia: nel 95 Roma li fece sgomberare. Mitridate occupò ancora due volte la P. rivendicandone il possesso, ma fu costretto a lasciarla libera prima da Silla (pace di Dardano, 84), poi definitivamente da Lucullo (72). Pompeo nel 64 incluse la zona costiera nella provincia di Ponto e Bitinia; la parte interna, rimasta autonoma con il re Pilemene, discendente del re omonimo, fu in seguito annessa (6 o 5 a.C.) da Augusto alla Galazia. Diocleziano riunificò la regione nella provincia di P. (fine 3° sec. d.C.).