(gr. Πόντος, lat. Pontus) Regione della Turchia di NE, in origine quella parte della Cappadocia che era affacciata sul Pontus Euxinus (Mar Nero), la quale oggi confina a O con la Paflagonia, a E con la Georgia. Di natura prevalentemente montuosa, è stata profondamente incisa dall’erosione che ha prodotto una serie di valli delimitanti rilievi elevati. Lungo la costa la città più importante è Trebisonda.
In fitogeografia, designa la regione floristica che si estende dall’Ungheria e dalla Russia meridionale, attraverso l’Asia Minore, l’Iran e la Transcaucasia, fino alla Mongolia e al Tibet, rappresentata tipicamente da formazioni erbacee e arbustive di steppa, nelle quali predominano le Chenopodiacee, le Zigofillacee e le Tamaricacee, la maggior parte con adattamenti xerofili al clima eccessivamente continentale. In questa regione vi sono molti endemismi, per es., dei generi Astragalus, Salvia ecc.
La regione del P. divenne regno autonomo durante le lotte dei diadochi. Inizialmente ristretto alle valli del Lico e dell’Iris con l’adiacente zona montuosa, il regno si estese poi arrivando a comprendere (1° sec. a.C.) tutta la zona litorale del Mar Nero. Dinasti del P. furono Mitridate di Cio (m. 302), Mitridate II Ctiste (302-266), Ariobarzane (266-250), Mitridate III (250-185; alcuni studiosi ritengono che abbia regnato sino al 220 e che tra questo sovrano e il successivo se ne debba introdurre un altro), Farnace I (185-170); Mitridate IV (170-150); Mitridate V (150-120), Mitridate VI (112-63). Il territorio era celebrato nell’antichità per l’abbondanza di legname da costruzione e minerali (ferro, rame, argento, piombo). Sulla costa erano i centri più cospicui, Sinope, Trapezunte (Trebisonda), Cerasunte e più tardi Amiso, Eraclea Pontica e Amastri; città principale dell’interno era Amasia, fino a Farnace I capitale del regno.
Dopo la morte di Mitridate VI (63 a.C.), Pompeo costituì la provincia di P. e Bitinia (Pontus et Bithynia) nella parte pontica del regno di Mitridate (mentre il regno del Bosforo rimase a suo figlio Farnace), unita alla Bitinia che già dal 74 a.C. era divenuta provincia romana: furono separati dal P. una parte del litorale del Mar Nero che fu dato a Deiotaro, re di Galazia, e una parte della Paflagonia dove regnarono fino al 6 a.C. principi locali. Antonio, verso il 36 a.C., ripristinò il regno pontico-bosforano dando a Polemone, col titolo di Polemone I, la parte già tenuta da Deiotaro, che prese il nome di P. Polemoniaco; nel 64 d.C. Polemone II lo cedette a Nerone che lo incorporò nella provincia di Galazia. Nel 3-2 a.C. una parte del P. mediterraneo (con Sebastopoli) fu annessa alla Galazia e chiamata P. Galatico; successivamente fu annessa alla Galazia anche la Paflagonia. La provincia P. e Bitinia fu senatoria dal 27 a. C., imperiale dopo il 165. Per migliorarne l’assetto economico-amministrativo Traiano inviò, come suo speciale agente, Plinio il Giovane. Con Diocleziano il P. fu diviso in Diosponto, P. Polemoniaco e Armenia minore; la Bitinia in Bitinia e Honorias. Per l’importanza militare connessa alle spedizioni contro i Parti, la provincia fu dotata di grandi strade. La civiltà, d’impronta greca, fu più elevata nella Bitinia che nel P.: sviluppo notevole ebbero Nicea, Prusiade e in particolare Nicomedia; quest’ultima fu scelta da Diocleziano come sua residenza.