Palazzo Branciforte è uno splendido edificio tardo cinquecentesco sito nel cuore del centro storico della città di Palermo. Sul finire del secolo XVI, Nicolò Placido Branciforte Lanza Conte di Raccuja, lo fece erigere quale residenza privata e poi, a metà del secolo successivo, lo donò al figlio Giuseppe Branciforte. Quest’ultimo poté ampliare il nucleo originario dell’edificio utilizzando i privilegi del tempo e ottenendo dal Senato Palermitano il potere di inglobare la strada sulla quale si affacciava il prospetto dell’antico palazzo. Ultimate le opere di ampliamento e di restauro grazie a Nicolò Placido Branciforte Del Carretto, sul finire del XVII secolo il palazzo presentava caratteristiche monumentali tali da essere considerato una delle più sontuose dimore patrizie palermitane.
Esso si sviluppava su più livelli: un piano seminterrato, un piano terra adibito a magazzino e scuderia - la cosiddetta “cavallerizza” - un primo piano destinato alla rappresentanza e alla residenza della famiglia e un secondo piano adibito agli uffici dell’amministrazione e alla residenza della servitù.
All’alba del secolo XVIII lo stabile era di proprietà di Ercole Michele Branciforte Pignatelli, Principe di Butera; costui, però, non lo utilizzava quale residenza. Infatti, quando nel novembre del 1801 fu contattato dai Governatori del “Monte della Pietà per la Pegnorazione” perché il palazzo fosse preso a censo, fu ben disposto a concederlo. Le opere di sistemazione furono concluse soltanto nel 1803.
Il 17 gennaio 1848 l’edificio fu colpito da una bomba incendiaria: il crollo del tetto causò quello delle due volte sottostanti e furono eseguiti lavori di consolidamento delle volte della cavallerizza, molte delle colonne furono inglobate entro i muri e furono eretti nuovi pilastri. Fu ricostruito il tetto, ma vista la necessità impellente di riaprire il Monte, si decise di unificare i due piani crollati, sistemando le scaffalature lignee con i relativi ballatoi di servizio. Ancora oggi, questo è uno degli ambienti più suggestivi dell’intero palazzo.
Nel 1929 il Monte fu connesso alla Cassa Centrale di Risparmio Vittorio Emanuele, che lo utilizzò sino agli anni Ottanta, quando lo trasferì in altra sede; i locali di Palazzo Branciforte hanno ospitato la Fondazione Chiazzese, l’Archivio Storico e la Biblioteca della Cassa di Risparmio Vittorio Emanuele.
Alla fine degli anni Novanta, la Cassa di Risparmio fu acquisita dal Banco di Sicilia SpA e Palazzo Branciforte divenne la sede del Centro di Formazione per il personale delle due banche. Funzione questa che fu mantenuta anche dopo l’incorporamento del Banco di Sicilia nel Gruppo Capitalia e sino al 2005 quando l’edificio fu acquistato dalla Fondazione Sicilia.
Dopo un esemplare restauro affidato all’Architetto Gae Aulenti, con lo scopo prioritario di farne un prestigioso punto di riferimento nel panorama culturale siciliano e palermitano, nel mese di maggio 2012, alla presenza del Presidente della Repubblica, Palazzo Branciforte è stato riaperto al pubblico. Oggi è la sede della Fondazione Sicilia e ospita al piano terra l’esposizione permanente delle collezioni archeologica e di maioliche e al primo piano quelle filatelica, di sculture e numismatica, nonché la biblioteca.