Gruppo di virus oncogeni a DNA, appartenenti alla famiglia Papovaviridae. I p. sono rappresentati dai virus del papilloma (dell’uomo, del coniglio, dei bovini e dei cani), dai virus del polioma, dal p. 40 della scimmia (SV40; v. fig.) e dai virus SV40-simili dell’uomo. Il genoma dei p. è costituito da DNA circolare a doppia elica superavvolto. L’intera sequenza del DNA di SV40 è nota ed è costituita da 5243 coppie di basi. Il ciclo vitale del virus coinvolge una serie ordinata di eventi genetici. Dopo l’infezione, il DNA virale nudo (virione) si dirige nel nucleo della cellula ospite e inizia la trascrizione e traduzione dei geni precoci. Essi codificano le proteine iniziali denominate t-piccola e T-grande. La sintesi di T-grande è essenziale per la successiva replicazione del DNA virale. La replicazione inizia dall’origine, è bidirezionale e il processo termina quando le due forcelle di replicazione (➔ nucleici, acidi) si incontrano a metà strada lungo il genoma. Si formano così due molecole di DNA circolare. Contemporaneamente alla replicazione del DNA, diminuisce la sintesi di proteine iniziali e comincia la trascrizione e traduzione dei geni tardivi. Essi codificano le tre proteine strutturali VP1, VP2, VP3 componenti l’involucro icosaedrico che circonda ciascuna molecola di DNA formando così nuovi virioni completi. Per ogni cellula infetta si producono circa 105 particelle virali che determinano la lisi della cellula. La produzione delle nuove particelle virali inizia entro 30 ore dall’infezione di un monostrato di cellule di scimmia e dopo 4 giorni il ciclo litico si conclude con la distruzione di tutte le cellule in coltura.