Contrazione del citoplasma e suo conseguente distacco dalla parete cellulare nelle cellule vegetali vive, in seguito a sottrazione di acqua provocata da una soluzione ipertonica (di saccarosio, nitrati ecc.) nella quale si trovi una cellula o un tessuto. Si parla di plasmoschisi quando in una cellula vegetale la contrazione riguarda le regioni che circondano i vacuoli e di plasmoptisi quando nella cellula, immersa in soluzioni ipotoniche, si rompe la membrana e si ha fuoriuscita violenta del plasma. La parete cellulare, all’inizio della p., si contrae con conseguente perdita del turgore; diventa permeabile all’acqua e ai soluti, mentre la membrana è semipermeabile. La p. è, entro certi limiti, ripetutamente reversibile, e ciò permette alle piante, soprattutto erbacee, di superare periodi di insufficienza idrica. Lo studio della forma, del tempo e delle modalità con cui avviene la p. fornisce elementi sullo stato di viscosità del plasma e sul suo grado di idratazione, e fa trarre quindi deduzioni che interessano svariate funzioni cellulari.
Il metodo plasmolitico viene applicato in fisiologia vegetale per misurare la pressione osmotica del succo contenuto nelle cellule. A tale scopo si preparano soluzioni di nitrato di potassio o di saccarosio in concentrazioni gradatamente crescenti e, passando la cellula o i tessuti dalle soluzioni meno dense a quelle più dense, si osserva qual è la soluzione nella quale comincia a manifestarsi la p., ossia quando il plasma si stacca appena dagli angoli della membrana cellulosica: quella soluzione avrà la stessa densità e la medesima pressione osmotica del succo cellulare interno e potrà chiamarsi isotonica con esso.